Il perché dei ritardi dell’apertura del “Punto Territoriale di Emergenza”, predisposto e completato da tempo, di Via Luigi Capitani è stato chiesto da “Cittadinanzattiva”, con il supporto del coordinatore regionale del Tribunale dei Diritti del Malato, alle Autorità competenti locali.
La richiesta è stata formalizzata lo scorso 12 maggio al sindaco di Bagheria, al Dirigente del Distretto sanitario 39 e per conoscenza all’intero Consiglio Comunale, attraverso il Presidente del Consiglio, per l’ovvio interesse sanitario della collettività. “Si spera in un significativo riscontro – dichiara la coordinatrice locale pro tempore Ferrante Letizia – ritenendo paradossale e inaccettabile, il perdurare di eventuali difficoltà di ordine burocratico, come fino a diversi mesi fa, veniva ventilato, che blocca l’apertura di un servizio, che dovrebbe contenere oltre al PTE (punto di emergenza territoriale), la Guardia Medica, la postazione del 118 e il Centro Vaccinazione, nel locale sequestrato, messo a disposizione tempo fa, dal Comune di Bagheria, dove l’Asp ha investito, completando i lavori, ben 519 mila di euro in base a quanto dichiarato dall’ex Direttore Generale, per garantire efficienza ed efficacia delle prestazioni, oltre a risparmiare affitti in locali non adeguati all’uso”.
Il mancato avvio del PTE, con tutto ciò che ha comportato e che significa per la collettività “pesa” sicuramente molto di più degli iter burocratici ancorché, necessari, oggi più che mai in un contesto sanitario stravolto per l’emergenza Covid 19, dove l’accesso alle cure è ancora più difficoltoso. “Cittadinanzattiva”, rinnova la disponibilità, già dichiarata in precedenza, per eventuali coinvolgimenti e iniziative, compatibilmente con le nostre competenze e rimandando a dopo l’emergenza l’attenzione sulla rete sanitaria locale su cui si deve lavorare in un futuro prossimo.
Fonte il Pungolo di Bagheria