Da domani 26 aprile torna la zona gialla. Regole più soft in gran parte delle regioni -da Lazio a Lombardia, da Veneto a Piemonte, da Toscana a Emilia Romagna – con l’entrata in vigore del decreto riaperture. Dagli spostamenti ai negozi, dai ristoranti ai musei, ecco cosa si può fare e non si può fare con i cambi di colore. A parte la Sardegna in zona rossa, sono 5 le regioni in zona arancione (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta). Tutte le altre regioni e province autonome sono in zona gialla.
Spostamenti
Come conferma la circolare del Viminale, tra le regioni in zona gialla gli spostamenti sono liberi. Cambiano in particolare le regole per le visite private fino al 15 giugno nelle regioni gialle. Potranno raggiungere un’altra abitazione privata quattro persone, che potranno portare con sé figli minori, di età anche superiore ai 14 anni. Questi spostamenti possono avvenire anche tra regioni gialle differenti e non importa se il viaggio comporti l’attraversamento di una regione arancione o rossa. Tali visite, invece, potranno avvenire in zona arancione entro i limiti del comune. Sono infine vietate in zona rossa. Sì all’accesso alle seconde case, anche se si trovano in zona arancione o rossa. Lo spostamento, compreso tra quelli che rientrano nel ritorno alla propria residenza, non richiede certificati di vaccinazione o guarigione e tampone.
Pass vaccinale
Il pass vaccinale deve essere definito in base alle indicazioni del ministero della Salute. Nel frattempo, per spostamenti anche per turismo tra regioni di colore diverso, bisogna munirsi di certificazione che attesti l’avvenuta vaccinazione (con la seconda dose ricevuta da non oltre 6 mesi) o l’esito negativo di un tampone eseguito da non oltre 48 ore. Tali requisiti valgono anche per i minori, sono esclusi i bambini di età inferiore a due anni. Il pass vaccinale, inserito del decreto, consentirà di spostarsi “da una Regione all’altra anche se si tratta di zone rosse o arancioni”, spiega Palazzo Chigi. I requisiti per ottenere il pass, che potrà essere rilasciato anche dal medico di famiglia, sono illustrati: “Può avere il certificato verde chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto), chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione), chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test)”. Quindi, il lasciapassare spetterà a chi è stato vaccinato e a chi può esibire un tampone molecolare negativo realizzato entro le 48 ore precedenti allo spostamento. Il pass è necessario anche per i minori. Sono esentati i bambini di età inferiore ai due anni. “Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell’Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale”, rendono noto fonti di palazzo Chigi.