In un posto quasi incantato quasi da favola si è dato vita alla presentazione del libro di Franco Valenti “Lucio Piccolo e il barbiere”. Stiamo parlando del Castello di Solicchiata a Sinagra, dimora estiva dei baroni Piccolo di Calanovella che per oltre 50 anni è stato abbandonato e che è tornato agli antichi splendori grazie alla nipote del poeta, la Baronessa Mariel Piccolo di Calanovella. E proprio li nella dimora del nonno la baronessa ha voluto ospitare la presentazione del saggio di Valenti. Tutti i maggiori studiosi hanno parlato del maniero, ma nessuno l’ha mai visto, tranne Tomasi di Lampedusa e Gioacchino Lanza Tomasi. Proprio l’autore lo ha definito il “castello delle fate”…. Ma ora parliamo del saggio biografico scritto da Francesco Valenti per Giambra Editori. Nel saggio è possibile trovare notizie,foto e aneddoti inediti su Lucio Piccolo, poeta, esoterista e musicologo siciliano.
Chi vuole conoscere veramente il raffinato, magico poeta siciliano Lucio Piccolo (1901-1969), lo scoprirà leggendo questo piacevole saggio pieno di sorprese e fotografie inedite. Valenti conobbe personalmente il poeta e, dopo 35 anni di ricerche, sente una missione culturale: dimostrare a quelli che non l’hanno ancora capito, che Lucio Piccolo è il può grande poeta italiano del Novecento. Egli, con cognizione di causa, lo pone al di sopra di Eugenio Montale, di Quasimodo, di Ungaretti, di Carducci, ecc. e afferma deciso: “così come Giacomo Leopardi è stato il poeta italiano più colto dell’800, Lucio Piccolo, senza ombra di dubbio, è stato il poeta più colto ed originale del ’900 italiano”. Sommo poeta universale sui generis. Tra le sorprese del saggio: la delicata e poetica amicizia col barbiere Cosimo Emanuele, al quale il poeta ha dedicato una lirica molto significativa. Entra in scena anche il cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de Il Gattopardo.