Per la prima volta sarà presente la commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia
Partenza da Bagheria alle 8.30 davanti l’Istituto “Carducci Gramsci” in via Diego D’Amico
Da via di fuga dei killer di mafia a strada del riscatto: 40 anni dopo quel 26 febbraio 1983, data della prima marcia popolare antimafia Bagheria – Casteldaccia, il centro studi Pio La Torre, tra i promotori della manifestazione, torna a mobilitare la società civile, portando in corteo, venerdì 24, studenti, associazioni, sindacati, Arcidiocesi, Comuni, e per la prima volta, anche la commissione siciliana antimafia: tutti insieme per dire no alla mafia lungo la cosiddetta “Strada del Vallone”, l’arteria utilizzata come via di fuga dei killer e dai latitanti mafiosi. Appuntamento venerdì alle 8.30 davanti l’istituto comprensivo “Carducci-Gramsci” di Bagheria, poi alle 11, l’arrivo in piazza Matrice a Casteldaccia, con gli interventi dal palco e le conclusioni degli studenti, in un passaggio di testimone della lotta alla criminalità organizzata.
“La marcia del 1983 ha visto una mobilitazione trasversale grazie al ‘comitato popolare di lotta contro la mafia a Casteldaccia’ – dice il presidente emerito del centro, Vito Lo Monaco – oggi come 40 anni fa partecipiamo per ricordare come le nuove mafie impediscono la crescita del Paese, sottraendo ricchezza, futuro e democrazia. L’arresto del latitante Messina Denaro mostra, ancora una volta, l’importanza di colpire le protezioni politiche e le complicità istituzionali. Ma sarà anche una marcia per la pace, a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina”.
“Finora sono 76 le adesioni di tutta la società civile tra cui una ventina di scuole di ogni ordine e grado che saranno alla marcia – dice Loredana Introini, presidente del centro – segno che il nostro lavoro nel contrasto alle mafie procede di pari passo con la formazione a scuola, per essere cittadini consapevoli dei propri diritti”.