Peppuccio detto ” Sivori emozionato salito sul palco della seconda edizione del Ficarazzi Village Food «Scrivo su Ficarazzi, continuo a scrivere su Ficarazzi, una Ficarazzi che muore, che è morta, la Ficarazzi antica, del passato, un passato prossimo, con i suoi personaggi che svaniscono ad uno ad uno, senza che nessuno li rimpiazzi. Ficarazzi con i suoi quartieri antichi: via Mare, sopra a Funtana,Chianu dell’Aia, ormai abitati da anziani indifferenti, vedove in nero, bambini e tanta gente nuova, la nuova Ficarazzi. Una nuova Ficarazzi che tarda ad integrarsi con la vecchia, che ancora tutti stentiamo ad indossare, una nuova Ficarazzi che ci fa dimenticare un passato fatto di tranquillità, di porte aperte, di campagne senza filo spinato…Ficarazzi dal cielo blu, dalle spiagge con le pietre che rotolavano tra la schiuma bianca delle onde (non dei detersivi), Ficarazzi dai muluna rossi stesi sul marciapiede, dalle maidde con l’astratto di pomodoro che riempivano le vanelle tra colori ed odori forti.
Ficarazzi dall’odore inebriante delle nespole e delle pesche che scendevano dalla cannita al piano del mare, dall’odore frizzante dei sempreterni limoni e manderini… Ridateci i sogni perduti…Ridateci il nostro calcio, il nostro vecchio “Ficarazzi”…Dateci un campo, solo un campo…».