Si definiscono apartitiche e antifasciste le sardine che sono sbarcate anche a Palermo e che venerdì pomeriggio daranno prova della loro esistenza in vita con un sit-in davanti al teatro Massimo.
Per organizzarsi hanno creato un gruppo Facebook nel quale – c’è scritto – non è ammesso un linguaggio volgare e irrispettoso nei confronti delle opinioni altrui.
“Il movimento – dicono – nasce come risposta, come reazione ad un crescente costume politico fondato sull’odio del diverso e sulla prevaricazione”. Ma il bersaglio numero uno è Matteo Salvini e la Lega, tanto che l’evento palermitano è intitolato “6000 Sarde salate – Palermo non si lega”.
“Quante volte avresti voluto metterci la faccia e poi ci hai ripensato?” – si legge sulla loro pagina Facebook – Quante volte ti è salito il mal di pancia leggendo i commenti sotto i post della Lega? Quante volte ti sei detto “non può essere vero”? Bene, è venuto il momento di cambiare l’inerzia della retorica populista, di dimostrare che i numeri contano più della prepotenza, che la testa viene prima della pancia e che le persone vengono prima degli account social”.
“Avremo macchine fotografiche – aggiungono – videocamere, cervelli. Testimonieremo tutto. Nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto. Crea la tua sardina e partecipa alla prima rivoluzione ittica della storia. Se non hai tempo per crearti la sardina vieni lo stesso, ne forniremo un migliaio per non lasciare nessuno fuori dal “banco”.
Si vedrà se dagli insulti saranno risparmiati anche Matteo Salvini e la Lega.