.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi negativi analizzati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 1.496, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità, invece, 130 campioni (15 più di ieri). Questo è quanto dichiarato sulla pagina ufficiale della Regione Siciliana che aggiunge che risultano ricoverati 44 pazienti (dieci a Palermo, quindici a Catania, sei a Messina, uno a Caltanissetta, quattro ad Agrigento, due a Enna, due a Siracusa e quattro a Trapani) di cui solo 7 in terapia intensiva, mentre 82 sono in isolamento domiciliare, due sono guariti e due deceduti. Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.
Intanto, Ficarazzi si è presentata semi-deserta anche se solo all’ora di pranzo nel secondo giorno dell’entrata in vigore del decreto “Io resto a casa”. Dopo l’annuncio, da parte del premier Giuseppe Conte, che tutta l’Italia sarebbe diventata ‘zona protetta’, nei giorni scorsi è partito l’assalto ai supermercati per cercare di acquistare beni alimentari per far fronte alle restrizioni e limitazioni degli spostamenti imposti dal Governo per evitare il contagio del coronavirus. Il decreto prevede inoltre la sospensione delle attività scolastiche e delle università fino al 3 aprile, lo stop ad ogni forma di assembramento e alle competizioni sportive.
Bisogna quindi evitare tutti gli spostamenti fatti salvi quelli “motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità” e quelli “per motivi di salute”. Il messaggio principale mandato è stato però quello di “stare a casa” e muoversi solamente in caso di estrema necessità attraverso un’autocertificazione sui motivi. Motivazione che dovrà naturalmente essere corrispondente al vero, col rischio, in caso contrario, di doverne rispondere a livello penale.
A partire dalla mattinata, Ficarazzi si muove lentamente, poca gente che circola con i propri mezzi, ancor meno a piedi nelle vie del paese dove ancora pochissimi passanti sono attrezzati di mascherina, guanti e salviette monouso da utilizzare dopo avere toccato o preso qualcosa all’interno di negozi o supermercati. Questi ultimi si sono attrezzati in modo da evitare che i dipendenti stiano in stretto contatto con i clienti. Le persone che parlano tra loro lo fanno a debita distanza. Sembra che Ficarazzi cominci a seguire le regole del decreto alla lettera.
Foto Gigino Bellanca