Ettore Consonni il bergamasco che era andato in coma per il Coronavirus ed è stato curato e salvato a Palermo, ha mantenuto la promessa e si è fatto tatuare sul torace la Sicilia con i nomi di figli e nipoti.
“L’ho fatto – ha spiegato – perché mi resti per sempre il ricordo di tutti i medici e gli infermieri che mi hanno curato, voluto bene e salvato la vita”.
Quando il coronavirus lo aveva colpito non c’erano posti in Lombardia, così un aereo militare lo ha portato all’ospedale Civico di Palermo.
“In Rianimazione sentivo l’accento siciliano – ha raccontato – ma pensavo a qualche medico emigrato. Mi dicevano che ero a Palermo, ma pensavo scherzassero”.
Dopo 23 giorni di Terapia intensiva, il 6 aprile cominciò a respirare senza l’aiuto del ventilatore:
“Appena finisce tutto – promise – mi tatuo la vostra bella isola. Ringrazierò sempre i ragazzi che mi hanno curato e i primari di malattie infettive e rianimazione Francesco Di Lorenzo e Vincenzo Mazzarese che hanno fatto di tutto per me”