(ANSA) – PALERMO, 27 APR – Sono stati vaccinati a Palermo i primi quindici senzatetto di Palermo. Il commissario all’emergenza Covid di Palermo Renato Costa, dopo la prima serata di vaccinazioni alla Domus Carmelitana nel quartiere Ballarò, dice: “Un diritto garantito a chi non è scontato che possa usufruirne e un atto d’amore verso chi è in difficoltà, oltre che verso noi stessi”.L’iniziativa, “Accanto agli ultimi” è stata lanciata dal governo regionale: vaccini anche agli over 60 che vivono in condizioni di profonda marginalità sociale. “Vogliamo arrivare anche dov’è più difficile, nei quartieri più problematici della città, dov’è più alto il numero di persone che è complicato raggiungere, che hanno difficoltà a recarsi ai centri vaccinali, che spesso non hanno il medico curante – continua Costa -. Cominceremo da questa straordinaria città, sempre pronta ad aiutare, per poi provare a estendere l’esperimento al resto della provincia. La Sicilia non lascia indietro nessuno”.
“Adesso è ancora più complicato trovare un impiego, è tutto bloccato”, racconta Felix, uno dei senza casa in fila per il vaccino, che sogna di tornare a lavorare. Tra le persone vaccinate c’è chi è passato dai dormitori alle strutture di accoglienza diurna, chi chiede solo un letto per dormire la sera, chi viene da gravi problemi di dipendenza o vissuti familiari drammatici. Ieri erano tutti in attesa del vaccino, accompagnati alla Domus Carmelitana da Comune e Croce rossa, che sono andati a prenderli e poi riportarli nei dormitori San Carlo, Centro Agape, Casa San Francesco e Casa di Munhil.
Il 29 aprile si replica a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia. E’ stato prezioso l’aiuto della Croce rossa e del Comune, intervenuto con i Servizi sociali che si occupano della marginalità adulta e con l’assessorato alla Cittadinanza solidale. “Questa, forse, è la prima città italiana dove si vaccinano le persone senza fissa dimora – ha detto l’assessore Giuseppe Mattina -. Una forma di attenzione verso le persone fragili, che vivono per strada, in dormitori, strutture di accoglienza, ma anche una tutela per gli altri perché queste persone, appunto fragili, potrebbero ammalarsi e contagiare.
Lavorando insieme raggiungiamo obiettivi importanti”. Da Palazzo d’Orleans, la soddisfazione del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci: “Apprezzo la disponibilità della Fondazione Sicilia e la passione del nostro commissario Costa per l’avvio di un’esperienza che potrebbe costituire un virtuoso esempio da imitare”. (ANSA).