Corsa dei giovani ai vaccini, dubbi degli esperti sugli open day

I giovani danno lo sprint alla campagna vaccinale, ma gli esperti frenano sugli Open Day, in particolare quelli con le inoculazioni di Astrazeneca, che porterebbero ad un rischio di trombosi “più alto del Covid-19″.

Al momento proseguono comunque in massa le prenotazioni dei ragazzi, che puntano al green pass. E’ proprio con il certificato vaccinale che potrebbero tornare in pista, in attesa dell’apertura delle discoteche: dopo un primo incontro al ministero della Salute tra il sottosegretario Andrea Costa e i gestori delle sale da ballo, emerge una convergenza sulla ripartenza a luglio e l’utilizzo del green pass. “Ho raccolto le richieste, da condividere ora con governatori e Cts, sottolineando la mia posizione a favore di una riapertura senza distanziamento, che comunque non avverrà a giugno”, chiarisce Costa. Resta ancora da stabilire se resterà obbligatoria la mascherina una volta entrati. Su questi provvedimenti il centrodestra è compatto e sale il pressing sul ministro della Salute, Roberto Speranza, che al momento resta cauto.

Un gruppo di 24 medici vaccinatori ha però lanciato un appello, dicendosi contrario alla scelta di aprire ai più giovani le vaccinazioni con gli Open day AstraZeneca, “perché la somministrazione di questo vaccino ai soggetti minori di 40 anni, in particolare di sesso femminile, potrebbe comportare più rischi che benefici, causando anche se raramente complicanze potenzialmente mortali”.

Per l’uscita dalla pandemia “siamo sulla buona strada, ma non ancora al traguardo”, è il messaggio del capo dello Stato

Fonte e Foto Ansa.it

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