Dopo che sui social è stato espressamente denunciato il fatto che in prossimità del sito archeologico di Pizzo Cantina si stanno effettuando scavi da parte di Anas per un ipotetico svincolo ecco che qualche giorno fa l’onorevole Carmelo Miceli ha presentato interrogazione Al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro della Cultura -Per sapere quanto segue:
Ecco il testo integrale;
Premesso che:
l’itinerario Palermo-Agrigento – costituito dalle SS.SS. 121 e 189 – è una delle principali arterie siciliane da anni interessata da lavori di ammodernamento del tratto Palermo-Lercara Friddi che avrebbero dovuto rendere l’intero percorso una «superstrada a quattro corsie» e che si sarebbero dovuti concludere entro il 2016 ma che, a causa di onerose varianti tecniche al progetto preliminare, non sono ancora terminati;
nel 2006 la Commissione Speciale di Valutazione di Impatto Ambientale ha espresso parere positivo alla pronuncia di compatibilità ambientale di una variante al progetto preliminare presentata da Anas S.p.A. ed inerente il Tratto A compreso tra il nuovo svincolo autostradale di Ficarazzi fino allo svincolo di Bolognetta per un percorso di circa dieci chilometri di cui circa cinque chilometri in galleria ed oltre tre in viadotto;
l’area interessata dal Tratto A ricade prevalentemente nel territorio del Comune di Misilmeri, che il tratto in galleria insisterebbe sulla località Pizzo Cannita, un’area di forte interesse archeologico da cui provengono testimonianze di civiltà antecedenti al V secolo a.C., e che lo stesso parere ha rilevato che Anas S.p.A. «dichiara che “l’attuazione di una grande opera, come il suddetto ammodernamento, presenta frequentemente il rischio di interessare giacimenti di interesse archeologico allo stato sconosciuti. Proprio in virtù di ciò sarebbe auspicabile un continuo contatto tra la direzione dei lavori e l’archeologo”» e che «laddove il tracciato interferirà, direttamente o indirettamente, con le aree di interesse archeologico, effettuare campagne di indagine preventive finalizzate a limitare l’entità delle interferenze»;
il restante tratto all’aperto ed in viadotto insisterebbe su un’area ad elevato rischio idrogeologico caratterizzata dalla presenza dell’alveo del fiume Eleuterio sul quale – secondo la relazione – «si osservano rotture di pendenza, aree di accumulo, zone pianeggianti, erosione delle sponde degli alvei minori, cedimenti al contatto con l’alveo del fiume Eleuterio. [...] Le opere stradali, quali cunette e muretti, sono lesionati o prossimi al ribaltamento; le carreggiate stradali sono in parte deformate»; nei giorni scorsi, nell’ambito dei lavori sulla S.S. 121, tecnici specializzati hanno effettuato in prossimità delle aree interessate – ed, in particolare di quella archeologica – carotaggi e prelievi di campioni rocciosi fino ad oltre trenta metri di profondità per valutare la consistenza del terreno e procedere alla eventuale progettazione definitiva del tratto e che tali indagini geologiche, senza la supervisione della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali, rischia di ledere irrimediabilmente il patrimonio storico, artistico ed archeologico della zona; ad avviso dell’interrogante, sono preminenti non solo l’interesse ad assicurare il normale svolgimento dei lavori, quanto la sicurezza del tratto interessato dalla progettazione e la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico – di quali elementi dispongano i Ministri interrogati in relazione ai fatti esposti in premessa. Se e quali iniziative di propria competenza intendano intraprendere nell’immediato al fine digarantire la corretta progettazione dell’opera in premessa, vigilando sugli aspetti relativi alla sicurezza del tratto in via di progettazione ed alla tutela del sito di Pizzo Cannita-Misilmeri, altresì ponendo in essere tutte quelle iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed archeologico.
On. Carmelo Miceli