PALERMO – Trenta di milioni di euro di opere per l’adeguamento delle reti idriche e fognarie della Provincia di Palermo sono a rischio. La Regione ha approvato i progetti dopo tre anni dalla loro presentazione e la società responsabile del servizio, Acque Potabili Siciliane, messa nel frattempo in liquidazione, non è nelle condizioni di garantire il cofinanziamento necessario. Per non perdere i fondi europei l’Ato Idrico sta verificando la possibilità di fare realizzare le opere direttamente ai comuni interessati. Una corsa contro il tempo, che non lascia presagire nulla di buono.
«Queste opere – lamenta il segretario provinciale del Pd Enzo Di Girolamo, «sono seriamente a rischio e non possono andare perdute. È necessario quindi che la Regione si faccia carico urgentemente di finanziarle per intero. I decreti di finanziamento sono stati notificati ai comuni». Inoltre per Di Girolamo «la gestione dell’acqua deve rimanere pubblica , il concordato preventivo proposto da Acque Potabili Siciliane fa gravare pesantemente le perdite sui comuni, attraverso la cessione delle quote azionarie e sui cittadini con l’aumento delle tariffe». Una situazione di difficoltà e criticità che riguarderebbe un po’ tutta la gestione degli Ato Idrici nella Regione. L’assessorato regionale all’Energia fa sapere «che riguardo alle situazione di Acque Potabili Siciliane, è impossibile in questo momento un intervento come quello richiesto Di Girolamo. Si sta cercando – puntualizzano gli uffici dell’assessorato – di fare un ampio monitoraggio della situazione di tutti gli Ato idrici per poi poter rimettere in linea tutto il sistema con un provvedimento legislativo». I progetti a rischio sono il depuratore di Bolognetta, quello di Caccamo e Campofiorito; i collettori fognari a Campofiorito; la rete fognaria di Ficarazzi e Godrano; il depuratore di Lercara Friddi; la rete fognaria di Marineo; i collettori fognari di Misilmeri; il depuratore di Piana degli Albanesi e Villafrati; la rete fognaria di Villabate.
Fonte Italpress
19 febbraio 2011
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