Tragedia in mare a Palermo, ritrovati gli altri due corpi a largo di Ficarazzi

Ore 10.15 di giorno 11 aprile 2013. La conferma ufficiale arriva dal porto di Palermo dove la Guardia Costiera ha trasportato i corpi ritrovati questa mattina al largo di Ficarazzi, a circa duecento metri dalla costa. Si tratta di Salvatore Zarcone e di Massimiliano Perricone, i due giovani che insieme a Davide Arena erano usciti in mare per una battuta di pesca la domenica delle Palme.

Ore 8.40. Due cadaveri a 200 metri dalla costa sono stati avvistati questa mattina da un carabinieri in congedo. Le motovedette della Capitaneria li hanno recuperati e li stanno portando nel porto di Palermo.

Potrebbero essere i corpi di Salvatore Zarcone e Massimiliano Perricone i due giovani che insieme a Davide Arena erano usciti la domenica delle Palme per una battuta di pesca.

Il corpo di Davide Arena era stato recuperato domenica stessa. Da 19 giorni, gli uomini della Guardia Costiera stavano cercando i corpi dei diportisti dispersi battendo tutta la costa del Palermitano.

Avevano graffi in faccia i due giovani Salvatore Zarcone e Massimiliano Perricone che questa mattina sono stati ritrovati nelle acque di Ficarazzi nei pressi dei cambi boe dove i giovani erano soliti andare a pescare. Nonostante i 19 giorni trascorsi in fondo al mare bloccati dalle numerose reti che si trovano nel fondale, i corpi erano in buono stato. I due giovani erano rimasti legati con i piedi alle reti.

Questo il motivo per cui le ricerche condotte da Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco non erano riusciti a trovarli. La corrente giorno dopo giorno ha consentito ai due cadaveri di liberarsi dalle reti e riaffiorare, quasi nello stesso punto dove erano affondati la domenica delle Palme. A trovarlo un brigadiere dei carabinieri in pensione che stava pescando.

Il medico legale che ha eseguito l’ispezione cadaverica ha confermato che i due sono morti per annegamento. I corpi sono stati restituti alle famiglia per celebrare i funerali. L’annegamento deve essere stato repentino. I tre, insieme a Zarcone e Perricone c’era anche Davide Arena, avevano il cellulare ma nessuno dei diportisti è riuscito a chiedere aiuto e lanciare l’allarme. A riconoscere i cadaveri sono stati i parenti. Dolore e rabbia nella sede dei mezzi nautici della Capitaneria di Porto di Palermo dove si è svolto il riconoscimento. Alcuni familiari sono stati soccorsi dagli operatori del 118. Urla e pianti all’interno della casermetta della Guardia Costiera. A sostenere i familiari c’erano anche alcuni pscicologi che li avevano seguiti durante le prime fasi della tragedia.

Palermo.blogsicilia.it articolo di Markez



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