I poliziotti hanno così eseguito una Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal P.M. del Tribunale di Palermo, dr. Petrucci su richiesta del P.M., d.ssa Renza Cescon.
Tinì, nel breve arco di tempo di tre mesi, ha compiuto quattro rapine nei confronti di tre filiali della Monte dei Paschi di Siena.
Praticamente identiche le modalità dei quattro assalti.
Tinì, fidando eccessivamente nel suo stato di incensuratezza, a volto scoperto e con nonchalance, faceva accesso ai locali delle filiali bancarie, scavalcava l’assito di cassa, minacciava i dipendenti ed otteneva un facile e cospicuo bottino, stimato complessivamente per le rapine contestate in oltre 20.000,00 euro .
Le rapine contestate al Tinì sono quella del 20 giugno scorso alla Monte dei Paschi di Siena, agenzia palermitana di via Zancla fruttata circa 10.000,00 euro, quella portata alla stessa agenzia lo scorso 12 agosto fruttata circa 4000,00 euro, quella portata alla filiale di Bagheria-Aspra dello stesso gruppo bancario compiuta lo scorso 20 settembre fruttata circa 5000,00 euro ed infine quella portata il 27 settembre in danno della Monte dei Paschi palermitana di via Libertà fruttata 3600,00 euro.
Tutte le agenzie assaltate sono munite di sistema biodigit.
Il sistema di sicurezza ha costretto Tinì, in relazione ad ogni assalto, ad imprimere le sue impronte sull’apposito sistema di registrazione.
In ragione dell’assenza di precedenti penali e di polizia del malvivente, all’epoca delle rapine e dell’avvio delle indagini degli investigatori, Tinì è riuscito a farla inizialmente franca.
L’unico dato investigativo in possesso degli agenti era che a compiere i quattro assalti fosse stata la stessa persona che non risultava però censita negli archivi della Polizia Scientifica.
Negli scorsi mesi, in una distinta indagine relativa ad altre rapine ad istituti bancari, Tinì è stato tratto in arresto e fotosegnalato.
I poliziotti sono così venuti in possesso delle impronte del malvivente che, confrontate con quelle lasciate dal rapinatore degli assalti oggi contestati, hanno consentito di dare un nome ed un volto al rapinatore seriale.
Tinì, lo scorso 26 luglio, si era reso protagonista della manifestazione inscenata da alcuni esercenti della zona di Piazza S.Domenico e degenerata in atti di violenza nei confronti degli arredi urbani della piazza .
Per quella vicenda Tinì, insieme ad altre 18 perone, era stato denunciato dalla Digos della Questura di Palermo per manifestazione non preavvisata all’Autorità Provinciale di Pubblica sicurezza, deturpamento di cose altrui ed interruzione di pubblico servizio .
PALERMO, 3 Dicembre 2013