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7 dicembre 2013Posted in: Cronaca
E’ durata un pomeriggio (e probabilmente continuerà per almeno un’altra giornata) la
“psicosi da carburante”, un avvenimento che coinvolge migliaia di persone concentreate in qualche decina di pompe benzina. Un avvenimento preciso e puntuale, dimostrazione empirica del principio di azione e reazione. Ma la cosa diventa ingestibile quando a farne le spese è la viabilità di un’intera città, con poveri automobilisti innocenti che si ritrovano in coda anche se non vogliono. Tutto è scaturito dall’annuncio di sciopero del
Movimento dei Forconi in collaborazione con il
“Comitato Forza d’Urto”. Lo sciopero avrebbe dovuto comiciare domenica 8 dicembre, per poi concludersi venerdi 13. Cinque giorni a secco, senza rifornimenti, con presidi sulle principali strade di collegamento siciliane. Una protesta , quella degli autotrasportatori, organizzata contro l’operato del governo nazionale. Ma non sarà cosi. Le sigle
Aias e la stessa
Forza d’urto, che rappresentano la maggior parte degli autotrasportatori siciliani,
hanno deciso di non aderire al blocco dei tir del 9 e 10 dicembre. Una decisione che attesta grande responsabilità secondo
Giuseppe Castiglione, sottosegretario delle Politiche Agricole:
“Il mondo agricolo viveva una preoccupazione particolare, dato che la scorsa protesta aveva portato danni per 500 milioni di euro. Non possiamo che apprezzare l’atteggiamento costruttivo di Aias e Forza d’Urto, ma è chiaro che da questo momento in poi il nostro impegno sarà massimo per ridare ossigeno a un settore di fondamentale importanza per l’economia del nostro Paese”.
fonte http://www.palermotrip.com
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