Orto Ubano condivivo una domenica mattina alternativa.

Questa mattina noi di Ficarazzi Blog insieme ad un gruppo formato da una ventina di Ficarazzesi ha effettuato una visita  guidata presso il Codifas, di Pomara Consorzio in Difesa dell’agricoltura Siciliana. In questa visita abbiamo avuto il piacere di incontrare Ambrogio Vario e Marcello Cascino che ci hanno ospitati e fatto visitare i campi di produzione che sfruttano la bioetica senza l’utilizzo di alcun prodotto chimico che possa alterare la terra e il prodotto stesso. E’ stata una esperienza importantissimi in vista di alcuni progetti che si vogliono portare avanti proprio nel territorio ficarazzese. E’  proprio in via Galletti si è dato vita all’orto condiviso Codifas che riproduce una realtà economica alternativa che si pone come obiettivo principale quello di allontanarsi quanto più possibile dal giro economico nazionale da cui produzione e distribuzione delle derrate alimentari di prima necessità dipendono ormai da decenni. L’idea di fondo messa in atto a tal fine dal Codifas si esplica attraverso l’autoproduzione di ortaggi e la formazione di un Gruppo d’acquisto critico a cui l’ortista può partecipare o meno liberamente. Gli effetti immediate di tale sistema consistono in un risparmio netto nell’acquisto di prodotti agricoli e non, la loro tracciabilità e la formazione di un consumatore consapevole della provenienza delle materie prime e delle tecniche di produzione adottate dalle aziende coinvolte, con le quali si intende instaurare un rapporto di fiducia reciproco basato sulla trasparenza. Oltretutto si vuole in questo modo incentivare e valorizzare la produzione locale ormai sfinita e mortificata dalla presenza delle multinazionali sul panorama dell’economia globale. Il Codifas sostiene infatti una nuova forma di commercio e agricoltura, detta ‘bioetica’, che pone al centro di tutto la moralità delle persone che consumano, producono e vendono. Nello specifico gli ortaggi coltivati all’orto, non sono trattati con fitofarmaci o concimi chimici nocivi, ma viene utilizzato letame o compost autoprodotto e, solo in casi eccezionali e a scopo preventivo, prodotti a base di propoli o estratti di piante, innocui per l’uomo. Inoltre la qualità degli ortaggi e della terra è garantita dall’analisi (gratuita) e dal monitoraggio costante dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, con il quale il consorzio ha firmato un protocollo di intesa nel giugno 2013 in cui si impegna a creare “un rapporto ‘diretto’ tra il mondo dell’educazione scolastica ed il mondo produttivo”. All’interno dell’orto si offre infatti un servizio di didattica ambientale dedicato alle scolaresche, ai singoli o a gruppi socioculturali: ad esempio il Progetto sperimentale Temla, un progetto di mediazione al lavoro per soggetti con disabilità psichica o La mia maestra si chiama Natura dell’associazione “La Biblioteca delle Balate”, un progetto contro la dispersione scolastica. Non bisogna infatti dimenticare l’importante funzione di aggregazione sociale che un orto condiviso svolge tra i cittadini: rappresenta ad esempio un impiego proficuo del tempo libero, incoraggia la solidarietà e il dialogo interpersonale in un contesto in cui risulta essenziale comunicare consigli ed esperienze personali e dirette, stimola l’apprendimento rivolto non soltanto alla specifica competenza agricola ma a un orizzonte conoscitivo più ampio su benessere e alimentazione che spesso sfocia nell’approfondimento di temi importanti come il compostaggio(autoprodotto all’orto), gli ogm e il riciclo dei materiali atto a diminuire la produzione dei rifiuti.  Con una modica spesa mensile, il Codifas mette a disposizione di chiunque voglia intraprendere questa esperienza una parcella di 100 mq  all’interno di un terreno privato, ceduto in comodato d’uso al Consorzio. Il contributo serve per l’allaccio al consorzio idrico, ancora in via di definizione, e per la retribuzione dei tutor messi a disposizione dal consorzio per la comunità orticola. Attraverso queste figure, presenti ogni giorno all’orto, si intende infatti guidare l’orticoltore nella costituzione della propria parcella mediante conoscenze e tecniche naturali, recuperando i saperi dimenticati e il gusto del contatto diretto con la terra e la natura. Il cittadino ortista può svolgere quindi all’interno dell’orto un ruolo attivo di finanziatore, apprendista e, se vuole, collaboratore in cui si impegna a coltivare il proprio benessere e allo stesso tempo attuare un gesto di disobbedienza civile nei confronti delle politiche locali e nazionali che difendono l’interesse delle aziende dalle quali sono forgiate. (fonte codifas).

Carmelo Pantano


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