In riferimento alla mia dichiarazione su quanto è accaduto, ritengo opportuno precisare, in quanto probabilmente le mie parole sono state fraintese e non comprese dalla giornalista di “Repubblica” che mi ha intervistato che sono dispiaciuto per quanto accaduto. Ribadisco che è stata una bravata dettata dal momento difficile che stiamo vivendo e sopratutto per chi come me, ha investito in un attività commerciale.
La pressione fiscale che noi imprenditori non riusciamo più a sostenere mi ha spinto a commettere un azione poco lodevole al fine di sopravvivere alla crisi mantenendo gli stessi prezzi, quelli di sempre, nel rispetto dei miei clienti sopratutto dei Palermitani in difficoltà. Il termine “Palermitani” da me utilizzato dunque era inerente a questo concetto. Non ho fatto nulla di male ai Palermitani, non ho arrecato loro alcun danno e le scuse (tanto decantate negli articoli della stampa) erano rivolte al gesto non esemplare che mi ha reso protagonista della vicenda.
Ringrazio gli organi della stampa che pubblicheranno le mie corrette dichiarazioni travisate da svariate persone e “personaggi anonimi” che hanno pubblicato vari commenti molto pesanti ed offensivi (chi e’ senza peccato scagli la prima pietra) . Sono pronto a pagare quanto le autorità competenti stabiliranno in giudizio.