Infatti, se a Palermo e dintorni l’arancina è senza dubbio di sesso femminile, a Catania e provincia è maschio. Ed in quest’ultima c’è anche una sagra (giunta alla Tredicesima edizione) che lo ricorda con forza: “dell’arancino“, per l’appunto, che si svolgerà a Ficarazzi, vicino Acicastello proprio il 12-13-14 Settembre 2014. Frazione che condivide il nome col comune in provincia di Palermo.
Ma torniamo subito all’annoso dilemma. In Sicilia occidentale, come detto, non c’è dubbio: è fimmina. Ma ad oriente si sostiene il contrario: è masculu. Premesso che ci vorrebbe un referendum consultivo così da risolvere una volta per tutte questo quesito, vediamo se l’analisi etimologica può esserci utile.
Su una cosa siamo certi: è siciliana/o. La palla di riso fritta (al burro o alla carne – oppure al prosciutto o al ragù) assomiglia ad un’arancia, da cui il nome… Questione risolta? Se ‘sta palla deriva dall’arancia, essendo piccola, diventa arancina.
Soluzione troppo semplice? Beh, potremmo risolvere la querelle con la questione dell’origine. È palermitana? Allora è femmina (vince chi l’ha inventata). E se non lo è? Infatti, non esiste alcuna prova che accerti che questa leccornia sia nata sotto il Monte Pellegrino. E se ciò, invece, fosse avvenuto nei pressi dell’Etna? Sarebbe maschio.
Comunque, c’è un modo per mettere tutti d’accordo. Chiamarla in siciliano: lu arancinu, no?