Uno spreco di energia pubblica che, specie a tempo di crisi, non passa inosservato. Sono numerosi i cittadini che segnalano l’attivazione dell’illuminazione anche la notte in alcune scuole del paese. Lo spreco è stato in passato denunciato dal nostro blog persino immortando con degli scatti gli istituti scolastici in cui, sistematicamente, le luci venivano lasciate accese.
Ma a distanza di mesi, il problema si ripresenta. Gli sprechi di energia pubblica stridono con le politiche di risparmio energetico intraprese dall’ amministrazione che non solo ha installato impianti fotovoltaici su spazi ed edifici di proprietà comunale, ma ha aderito al cosiddetto “PAES” il piano che in prima battuta controlla i consumi degli impianti ed edifici prettamente comunali.
Diverse le segnalazioni fatte nei mesi precedenti ed in barba a tutti come se la cosa non interessasse nessuno, anche in questi giorni le luci restano accese per tutta la notte in aule, corridoi e bagni, in barba alla spending review e ai tagli all’ istruzione. Nessuno pensa più a spegnere le luci un gesto semplice e di buon senso cui però né i professori né il personale amministrativo fanno.
Così tutto resta illuminato giorno e notte specialmente nel weekend. Ecco un riepilogo del consumo di energia elettrica che diversamente si potrebbe evitare. I tubi al neon, sono sorgenti di luce energeticamente efficienti che consumano poca energia rispetto alla luce fornita, come è testimoniato dal fatto che si scaldano ben poco rispetto alle lampade a incandescenza od anche alle fluorescenti compatte, considerate lampadine a risparmio energetico.
Se ora consideriamo che la scuola a chiesto un contributo volontario ai propri alunni di € 3,50 a bambino possiamo ben dedurre che questi soldi sprecati potevano servire a coprire il contributo volontario di ben ( 3468,96 : 3,50 ) 1000 alunni circa sul totale degli alunni che frequentano.
Inoltre gli stessi soldi se non venissero così sprecati si potrebbero utilizzare per ammodernare l’arredo scolastico, come banchi, sedie, armadietti oppure utilizzarli anche per sostituire i pezzi sanitari dei bagni ormai fatiscenti. Una domanda nasce spontanea, se in momenti di crisi economica, non sia il caso di fare un po’ più di attenzione?
La corrente costa, e tenere le luci accese inutilmente è uno spreco intollerabile.
Carmelo Pantano