Costruita nel 2003 e mai consegnata ai Palermitani, la “Passerella di Romagnolo” diviene a tutti gli effetti una delle opere incompiute più costose dell’ ultimo quindicennio. Ai cinque milioni di euro del costo di costruzione iniziale bisogna aggiungere i circa 200.000 euro/anno per la vigilanza privata ed ultimanente venendo meno quest’ultima i costi per il ripristino di tutti gli ambienti ormai vandalizzati.
Incuria, degrado e devastazione caratterizzano la struttura. Le recinzioni provvisorie divelte, consentono a chiunque di accedere alla passerella e a tutti gli ambienti ad essa collegati, potendo così continuare l’opera di devastazione.
Questa mattina si è svolto un sit-in sulla “Passarella della Vergogna” a Romagnolo. La manifestazione ha avuto lo scopo di denunciare il degrado in cui versa la costa cittadina, che fino agli anni 60′ era frequentatissima dai palermitani. Si e’ voluto anche protestare contro gli sperperi dell’ Amministrazione che ha speso migliaia di euro per poi fare vandalizzare tutto ciò che nel bene o nel male era stato realizzato. Altresì la manifestazione ha avuto il fine di chiedere di restituire tale bene costato alle casse dei cittadini ben 2,3 milioni di euro.
Hanno partecipato un centinaio di persone compreso alcune associazioni che operano nel quartiere ed il comitato per il recupero della costa. Tra i presenti oltre agli organizzatori anche l’Assessore Gini ed alcuni consiglieri Comunali e di Circoscrizione, tra cui i consiglieri Comunali Paolo Caracausi e Antonino Sala. Presente anche l’associazione di volontariato “GIOVANI IN” che insieme ad altre associazioni giovanili e ambientalistiche e ai residenti del quartiere Romagnolo, hanno voluto partecipare alla manifestazione per protestare contro lo stato di abbandono del pontile e il degrado della costa, in modo particolare del tratto antistante la Parrocchia San Giovanni Bosco, dove ogni anno i “GIOVANI IN” organizzano il “TEMPO DI ESTATE IN…SIEME” per i bambini e i giovani del quartiere, dopo aver provveduto, con mezzi propri a ripulirlo.
Sul posto presenti anche 15 operatori della Reset che hanno ripulito la passerella e tutti i locali sottostanti che fino a questa mattina erano in totale abbandono. Gli stessi operai della Reset saranno impiegati per la pulizia della costa di Romagnolo. Per il ripristino dell’intera area ci vorranno circa duecentomila euro.
“Questa struttura è ormai ridotta a uno scempio – dicono Caracausi e Occhipinti (Idv) – la Regione non la consegna al Comune e resta a guardare mentre va cadendo a pezzi. Costruita nei primi anni del 2000, è costata 2,3 milioni di euro e avrebbe dovuto riqualificare l’intera zona. La nostra presenza al sit-in di stamattina è parte di una battaglia che portiamo avanti da tempo: Romagnolo ha diritto alla sua passerella e a una spiaggia pulita. Inoltre chiediamo con forza anche una maggiore vigilanza del territorio, visto che a seguito dei cantieri al Foro Italico molte prostitute si sono spostate in via Messina Marine e dintorni rendendo la zona poco sicura. Quelli della costa Sud non sono cittadini di serie B, Regione e Comune se lo mettano in testa una volta e per tutte”.