Il consigliere comunale di Palermo Filippo Occhipinti (gruppo Misto) commenta così le dichiarazioni a mezzo stampa della società Panormus 2000 che ha costruito il parcheggio di piazza Vittorio Emanuele Orlando. “È singolare come la società Panormus sostenga che la vicenda non costi nulla ai palermitani: i termini di scadenza, novanta anni, non esistono in alcun investimento analogo fatto in Italia. Inoltre, l’operazione così come poi perfezionata è stata sin dalla sua origine sbilanciata, in termini di vantaggio, a favore della parte privata. Lo sostiene in una relazione sin dal 2005 la stessa Unità di finanza e progetto del Ministero delle Finanze che portò la delibera di concessione anche ad avere un parere negativo dal Ragioniere generale del tempo. La realtà ci dice che la gestione degli stalli in superficie può e deve essere rinegoziata, che la scadenza deve essere riportata a non più di venti anni, come per analoghe operazioni. La Panormus, e per suo conto Apcoa, ha diritto a gestire il parcheggio del Tribunale, ma deve rivedere sia i termini di scadenza della concessione che il numero degli stalli dando respiro ai residenti del centro. Il Sindaco, nell’interesse dei palermitani, chieda la rivalutazione del contratto o di parte del contratto e sottoponga una revisione dello stesso alla Panormus anche in virtù delle perdite, 800 mila euro, che questa ha dichiarato nella nota di risposta del Comune che invece ne chiede 1,5 milioni come extra profitti. Per questa cosa è singolare come si tenda a scaricare il rischio di impresa sul pubblico. Se Apcoa ha avuto garantito un certo flusso di ricavi superiore a quello previsto dal piano dell’opera deve restituirlo, così come previsto . Se va in perdita non può scaricare sul comune le sue inefficienze di impresa
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