di Monica Panzica per LiveSicilia
Taibi è stato ucciso a bruciapelo con un colpo d’arma da fuoco davanti alla porta di casa: a muovere la mano dell’assassino sarebbe stata la vendetta. L’omicida si è costituito alcune ore dopo: si tratta di un ex postino, Roberto Vignozzi, di 72 anni. Secondo il pensionato la colpa dei guai giudiziari dei figli era tutta del carabiniere: erano stati condannati a poco più di un anno, martedì 26 gennaio, dopo essere stati arrestati per questioni di droga.
E così ha deciso di vendicarsi, presentandosi stamattina con una pistola davanti all’abitazione del maresciallo, ucciso non appena ha spalancato la porta della palazzina in via Monterosso, nella zona centrale di Massa. “Ha rovinato i miei figli”, ha detto l’anziano agli inquirenti. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno tra gli amici e i conoscenti palermitani. Antonio Taibi viene descritto come un uomo generoso, disponibile, che amava il proprio lavoro. Sono decine i pensieri e i ricordi dedicati al carabiniere sulla sua pagina di Facebook.
Accanto ad una foto in cui Taibi sorride, c’è chi ricorda gli anni trascorsi insieme o l’ultimo incontro a Palermo. E chi si dichiara fortunato per il semplice fatto di averlo conosciuto. “Ciao Antonio – scrive Andrea – sono stato fortunato a conoscerti 12 anni fa. Ricorderò per sempre la bella chiacchierata che ci siamo fatti un mesetto fa al telefono. Guardaci le spalle da lassù caro amico e grande collega perché ne abbiamo davvero bisogno in questo mondo e il vile gesto di oggi ne è l’ulteriore dimostrazione”.