Bisogna portare avanti le tradizioni,parola di Biagio Saverino

Una disamina attenta sulla Via Crucis da parte di Biagio Saverino. Ecco cosa scrive sui social:
Dall’osanna al crucifige il passo è breve, don Camillo… ma oggi festeggiamo la Pasqua e non posso non pensare che dietro ad ogni dolore o prova, dietro ad ogni rinuncia o sacrificio c’è sempre una Resurrezione. Mesi intensi quelli precedenti alla manifestazione della Via Crucis, personalmente non è stato semplice per tanti motivi.
Ma volevo ricordare a tutti una frase detta da chi in questi anni ha gettato le basi affinchè questa manifestazione possa essere oggi ancora una volta rappresentata e messa in scena ed è una frase piccola, breve ma carica di significato che Modesto Lo Cascio, Gesù storico di Ficarazzi, mi ha detto Venerdì prima di iniziare: “Portate avanti la tradizione”. Aldilà di qualsiasi dubbio, la via Crucis è tradizione mista ad una “fede popolare” che si trova credo in ognuno di noi anche dentro chi oggi in questo paese è in odor di santità, e chi oggi “snobba” o “critica” la Via Crucis credo sbagli 2 volte.
A me interessa poco delle “passerelle” dei politici che credo abbiano tanto da imparare dall’umiltà e dal sacrificio volontario di più di 60 concittadini che si sono messi a disposizione della comunità.
All’interno della Via Crucis, è vero c’erano anche attori che ricoprono cariche istituzionali, ma si sono messi a servizio diventando braccia a disposizione della comunità, poi ognuno faccia le sue valutazioni come sempre.
A me interessa poco dei tanti farisei che si battono il petto e puntano il dito, lo dico senza malizia e senza timore reverenziale nei confronti di nessuno. Credo da umile peccatore che basta che uno solo sia riuscito a fermarsi anche un solo attimo a riflettere su Gesù e il nostro lavoro lo abbiamo portato a casa.
Non me ne voglia nessuno. Ma questo paese è ancora più frammentato a livello culturale, politico e sociale di 20/30 anni fa e sembra che non se ne accorga nessuno, o forse a molti sta bene così. Sembra che stiamo perdendo per strada uno dei principi fondamentali di una comunità: la solidarietà.
Tutto passa, le luci del palco si spengono, le foto sbiadiranno, scemerà l’esaltazione dei singoli e le critiche voleranno via.
Fermiamoci tutti e troviamo i punti di incontro che ci permetteranno di costruire un domani più bello ed armonioso per il nostro paese.
Spero che riusciamo a trovare l’umiltà dell’asinello, che si lamenta il giusto, ma che lavora e si mette a servizio degli altri, io per primo.
Buona Pasqua.

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