Postato da BIAGIO SAVERINO su Facebook
Undici anni fa, 2 aprile, sabato, vigilia della Domenica della Divina misericordia. Esattamente come oggi. Appena passate leAlle 21.37 del 2 aprile 2005 moriva Papa Giovanni Paolo II. Era un sabato come questo. Alla radio davano la notizia che il Papa della mia generazione, colui con cui “sono cresciuto” partiva verso la casa del Padre. Se ne andava Giovanni Paolo II il Grande.
Un faro di una generazione che forse ancora non aveva capito a cosa sarebbe andata incontro da li a poco. La mia, una generazione che ha subito involontariamente la scia della cosidetta generazione X, che si è guadagnata la reputazione di giovani apatici, cinici, senza valori o affetti.
Quell’ X sembra più una forma di sbarramento alla continua ricerca di una stabilità economica, che porta alla mancanza di ottimismo nel futuro, allo scetticismo, alla sfiducia nei valori tradizionali e nelle istituzioni… una generazione che paga a caro prezzo le scelte politico, economico e sociali di altri.
Venerdì 8 aprile in Piazza San Pietro si svolsero i funerali, non dimenticherò mai quel giorno, e non per le 18 ore di pullman che fecero diventare il mio fondoschiena una cosa sola con il sedile. In piazza San Pietro diedero dei volantini con delle frasi, a me capitò questa:
“Non lasciatevi vivere, ma prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!”
Forse abbiamo ereditato quella X per trasformarla in un PER…
dovremmo avere la forza del vento che sferzò tra i potenti mentre sfogliava benevolo le pagine del Vangelo.