LO GIUDICE (SICILIA FUTURA): Mozione di censura all’Assessore Cracolici. È corretto dedicare al tema una giornata d’aula?
Oggi all’interno dell’ Assemblea si è discusso un pomeriggio intero sulla questione legata alla Mozione di Censura all’Assessore Cracolici. Io deliberatamente non ho voluto intervenire, però non posso evitare di consegnare alcune mie personalissimi considerazioni.Oggi, purtroppo, si è scritta nell’aula dell’ARS unaltra pagina triste, troppo triste, della storia del nostro Parlamento, della nostra antichissima Assemblea, anche se, e quindi forse proprio per questa tristissima reiterazione, nessuno di noi ci fa più caso.Ormai le sessioni di Aula si svolgono quasi esclusivamente per:Mozioni di censura, mozioni di sfiducia, elezione vicepresidente, elezione segretario, bilancio, finanziaria, stralcio del bilancio, stralcio dello stralcio e chi più ne ha più ne metta.Sono questi e solo questi gli argomenti di cui ormai si parla in aula, mentre la Sicilia affonda e i siciliani sono sempre più disperati.E poi se ciò non bastasse assistiamo a continue sospensione dei lavori d’aula per propaganda referendum, per elezioni amministrative, per vacanze natalizie, estive e così via discorrendo.Mi chiedo, ma quanto può interessare alle migliaia di siciliani che non vedono un futuro per loro né tanto meno per i loro figli, che oggi si è discussa la mozione di censura a questo o quell’altro rappresentante delle istituzioni? Quanto può interessare la discussione di una mozione a tutti quei siciliani che sono stati costretti a lasciare la loro terra per cercare lavoro al di là dello stretto se non al di la dei confini nazionali, o a tutti quegli altri siciliani che stanno preparando i bagagli per andare via, o a tutti quei genitori che oggi non sono più in grado di garantire un livello minimo di sussistenza alle proprie famiglie, o ancora a tutti quei quasi ex lavoratori come nel caso del dipendenti del settore della formazione professionale o dei call center come nel caso di Almaviva, per citarne solo alcuni, o ancora a tutti quegli altri che ancora non hanno certezza del loro futuro come per i lavoratori delle ex Provincie. Quanto può interessare questo alla gente che è attenta e testimone di un lento processo che vede una Sicilia sprofondare nella crisi economica senza uno spiraglio di ricrescita?La Sicilia è al collasso, e di certo non solo a causa di un presidente, che sicuramente non è stato quello della rivoluzione, della svolta, che a volte ha perso la bussola, ed è apparso disorientato di fronte alla miriade di problemi che affliggono la Sicilia, nè di un governo che con la miriade di assessori che si sono succeduti, non è riuscito ad incidere più di tanto e che è spesso poco presente in aula.Assistiamo, purtroppo, ad un lento ed inesorabile processo di regressione economica e sociale le cui responsabilità vanno certamente ascritte anche e soprattutto, a mio modestissimo punto di vista, al parlamento. E non mi rifersico allopposizione o alla maggioranza, alla destra, alla sinistra o al centro, immagino solo ed esclusivamente a quel luogo, così come lo si definisce che ha la funzione precipua, sebbene non unica, di emanare delle leggi. Di Legiferare, cioè, di creare attraverso lo strumento legislativo delle condizioni in cui il sistema economico e sociale possano trovare umus e terreno fertile per un corretto sviluppo.Ed invece, che si fa, ci si preoccupa oltremodo di altre questioni, sia pure di competenza dellAssemblea, ma alle quali si da troppo e troppo spesso un peso smisurato. Con grande tristezza devo affermare che il Parlamento, continuando così, è assolutamente inadeguato, incapace di far prevalere gli interessi dei cittadini, motivo, del resto, per il quale siamo stati eletti, a qualsiasi altro tipo dinteresse.Forse cè qualcuno, per voler tornare al tema della Censura all’Assessore Cracolici, che pensa che egli non sia adeguato per svolgere il ruolo di assessore perché non ne ha le capacità e lesperienza per farlo? Io credo che sia uno dei pochi che abbia le credenziali per farlo, di certo non gli mancano intelligenza ed esperienza, e per me in questo momento è lunica cosa che conta, per tutto il resto ci sono altri organi che si esprimeranno, ci sono le leggi, ci sono quegli strumenti che anche noi dovremmo contribuire con il nostro lavoro a produrre. Cè una legge che vieta all’onorevole Cracolici di esercitare il suo ruolo di assessore?Se si, ci saranno gli organi preposti a farla rispettare a provvedere a rimuoverlo, altrimenti che si valuti il suo operato, che si verifichi che sia più o meno efficace ed efficiente. Credo che sia doveroso, giusto, moralmente corretto, evitare di perdere altro tempo, siamo al capolinea, e mentre in tutte le altre regioni dItalia, non a statuto speciale, si ricomincia a vedere la luce oltre il tunnel, la Sicilia è ferma la palo. Una regione a statuto speciale, che quindi dovrebbe avere un raggio di azione, da un punto di vista legislativo, ben più ampio, che fa? Resta ferma. Tra le Riforme e lo Sviluppo intercorre un nesso preciso, un legame imprescindibile, se non si fanno le prime no si avvia il secondo, se non si legifera, se non si crea un substrato sul quale far poggiare il percorso di risanamento non si fa sviluppo. In altre parole se non legiferiamo non facciamo riforme e se non facciamo riforme no creiamo sviluppo. E sarebbero tantissime le riforme di cui la Sicilia ha estremo bisogno, che andrebbero fatte con la massima urgenza, ma da un po di tempo, da troppo tempo il parlamento, si dedica a tutto tranne che a questo.All’Ars i tempi di legiferazione sono lunghi troppo lunghi, oserei dire biblici. Nella qualità di deputati siamo spesso precursori nelle proposte normative anche al fine di colmare vuoti legislativi in ambiti e settori estremamente importanti. Spesso, però, le intenzioni legislative rimangano ancorate alleccesiva lungaggine che intercorre tra la presentazione di un disegno di legge e la sua approvazione finale. Questa situazione inibisce il lavoro di chi vuole apportare interventi normativi che, se prodotti in tempi ragionevoli, sarebbero utilissimi per lo sviluppo della Sicilia. E non è nemmeno un problema che possiamo giustificare con le esiguità delle risorse economiche, infatti, nemmeno i disegni di legge che non necessitano di alcuna copertura finanziaria trovano veloce lavorazione allinterno di questo parlamento e delle sue Commissioni.Ritengo che per restituire credibilità, produttività e utilità allAssemblea Regionale Siciliana, occorra un radicale mutamento di metodo: produrre di più e in meno tempo, perché i problemi della Sicilia e dei siciliani sono tanti ed urgenti. Se, al contrario, non si darà una sferzata ai tempi dei lavori daula e delle Commissioni di merito, lAutonomia Siciliana diventerà sempre più una pura parvenza istituzionale. Questo meccanismo inceppato legittima la diffidenza e la distanza dei cittadini costretti a subire una politica farraginosa e immobile.Se dovessi interrogarmi su chi oggi avrebbe meritato una vera e propria azione di richiamo, allora sono certo, il destinatario non dovrebbe essere lassessore Cracolici, questa si sarebbe dovuta fare al parlamento, che sta fallendo nel suo obiettivo principale. Allora, concludo queste mie considerazioni, sulla giornata trascorsa allinterno del Parlamento Siciliano, con una esortazione che rivolgo prima a me stesso nella qualità di Onorevole e poi a tutti i mie colleghi.Se non si è in grado, tutti insieme di dare una vera e propria sferzata, un vero e proprio cambio di ritmo, una svolta verso una stagione più produttiva, allora che si faccia spazio a chi lo potrà fare meglio di noi.
Me lo auguro per la Sicilia e per i siciliani. Salvo Lo Giudice
Posted in: POLITICA REGIONALE
– 21 aprile 2016Ieri all’interno dell’ Assemblea si è discusso un pomeriggio intero sulla questione legata alla Mozione di Censura all’Assessore Cracolici. Ecco le considerazioni del deputato regionale Salvo Lo Giudice:
Oggi, purtroppo, si è scritta nell’aula dell’ARS unaltra pagina triste, troppo triste, della storia del nostro Parlamento, della nostra antichissima Assemblea, anche se, e quindi forse proprio per questa tristissima reiterazione, nessuno di noi ci fa più caso.
Ormai le sessioni di Aula si svolgono quasi esclusivamente per:
Mozioni di censura, mozioni di sfiducia, elezione vicepresidente, elezione segretario, bilancio, finanziaria, stralcio del bilancio, stralcio dello stralcio e chi più ne ha più ne metta.
Sono questi e solo questi gli argomenti di cui ormai si parla in aula, mentre la Sicilia affonda e i siciliani sono sempre più disperati.
E poi se ciò non bastasse assistiamo a continue sospensione dei lavori d’aula per propaganda referendum, per elezioni amministrative, per vacanze natalizie, estive e così via discorrendo.
Mi chiedo, ma quanto può interessare alle migliaia di siciliani che non vedono un futuro per loro né tanto meno per i loro figli, che oggi si è discussa la mozione di censura a questo o quell’altro rappresentante delle istituzioni?
Quanto può interessare la discussione di una mozione a tutti quei siciliani che sono stati costretti a lasciare la loro terra per cercare lavoro al di là dello stretto se non al di la dei confini nazionali, o a tutti quegli altri siciliani che stanno preparando i bagagli per andare via, o a tutti quei genitori che oggi non sono più in grado di garantire un livello minimo di sussistenza alle proprie famiglie, o ancora a tutti quei quasi ex lavoratori come nel caso del dipendenti del settore della formazione professionale o dei call center come nel caso di Almaviva, per citarne solo alcuni, o ancora a tutti quegli altri che ancora non hanno certezza del loro futuro come per i lavoratori delle ex Provincie.
Quanto può interessare questo alla gente che è attenta e testimone di un lento processo che vede una Sicilia sprofondare nella crisi economica senza uno spiraglio di ricrescita?
La Sicilia è al collasso, e di certo non solo a causa di un presidente, che sicuramente non è stato quello della rivoluzione, della svolta, che a volte ha perso la bussola, ed è apparso disorientato di fronte alla miriade di problemi che affliggono la Sicilia, nè di un governo che con la miriade di assessori che si sono succeduti, non è riuscito ad incidere più di tanto e che è spesso poco presente in aula.
Assistiamo, purtroppo, ad un lento ed inesorabile processo di regressione economica e sociale le cui responsabilità vanno certamente ascritte anche e soprattutto, a mio modestissimo punto di vista, al parlamento. E non mi rifersico allopposizione o alla maggioranza, alla destra, alla sinistra o al centro, immagino solo ed esclusivamente a quel luogo, così come lo si definisce che ha la funzione precipua, sebbene non unica, di emanare delle leggi. Di Legiferare, cioè, di creare attraverso lo strumento legislativo delle condizioni in cui il sistema economico e sociale possano trovare umus e terreno fertile per un corretto sviluppo.
Ed invece, che si fa, ci si preoccupa oltremodo di altre questioni, sia pure di competenza dellAssemblea, ma alle quali si da troppo e troppo spesso un peso smisurato.
Con grande tristezza devo affermare che il Parlamento, continuando così, è assolutamente inadeguato, incapace di far prevalere gli interessi dei cittadini, motivo, del resto, per il quale siamo stati eletti, a qualsiasi altro tipo dinteresse.
Forse cè qualcuno, per voler tornare al tema della Censura all’Assessore Cracolici, che pensa che egli non sia adeguato per svolgere il ruolo di assessore perché non ne ha le capacità e lesperienza per farlo? Io credo che sia uno dei pochi che abbia le credenziali per farlo, di certo non gli mancano intelligenza ed esperienza, e per me in questo momento è lunica cosa che conta, per tutto il resto ci sono altri organi che si esprimeranno, ci sono le leggi, ci sono quegli strumenti che anche noi dovremmo contribuire con il nostro lavoro a produrre.
Cè una legge che vieta all’onorevole Cracolici di esercitare il suo ruolo di assessore?
Se si, ci saranno gli organi preposti a farla rispettare a provvedere a rimuoverlo, altrimenti che si valuti il suo operato, che si verifichi che sia più o meno efficace ed efficiente.
Credo che sia doveroso, giusto, moralmente corretto, evitare di perdere altro tempo, siamo al capolinea, e mentre in tutte le altre regioni dItalia, non a statuto speciale, si ricomincia a vedere la luce oltre il tunnel, la Sicilia è ferma la palo.
Una regione a statuto speciale, che quindi dovrebbe avere un raggio di azione, da un punto di vista legislativo, ben più ampio, che fa? Resta ferma.
Tra le Riforme e lo Sviluppo intercorre un nesso preciso, un legame imprescindibile, se non si fanno le prime no si avvia il secondo, se non si legifera, se non si crea un substrato sul quale far poggiare il percorso di risanamento non si fa sviluppo. In altre parole se non legiferiamo non facciamo riforme e se non facciamo riforme no creiamo sviluppo. E sarebbero tantissime le riforme di cui la Sicilia ha estremo bisogno, che andrebbero fatte con la massima urgenza, ma da un po di tempo, da troppo tempo il parlamento, si dedica a tutto tranne che a questo.
All’Ars i tempi di legiferazione sono lunghi troppo lunghi, oserei dire biblici.
Nella qualità di deputati siamo spesso precursori nelle proposte normative anche al fine di colmare vuoti legislativi in ambiti e settori estremamente importanti. Spesso, però, le intenzioni legislative rimangano ancorate alleccesiva lungaggine che intercorre tra la presentazione di un disegno di legge e la sua approvazione finale. Questa situazione inibisce il lavoro di chi vuole apportare interventi normativi che, se prodotti in tempi ragionevoli, sarebbero utilissimi per lo sviluppo della Sicilia. E non è nemmeno un problema che possiamo giustificare con le esiguità delle risorse economiche, infatti, nemmeno i disegni di legge che non necessitano di alcuna copertura finanziaria trovano veloce lavorazione allinterno di questo parlamento e delle sue Commissioni.
Ritengo che per restituire credibilità, produttività e utilità allAssemblea Regionale Siciliana, occorra un radicale mutamento di metodo: produrre di più e in meno tempo, perché i problemi della Sicilia e dei siciliani sono tanti ed urgenti. Se, al contrario, non si darà una sferzata ai tempi dei lavori daula e delle Commissioni di merito, lAutonomia Siciliana diventerà sempre più una pura parvenza istituzionale. Questo meccanismo inceppato legittima la diffidenza e la distanza dei cittadini costretti a subire una politica farraginosa e immobile.
Se dovessi interrogarmi su chi oggi avrebbe meritato una vera e propria azione di richiamo, allora sono certo, il destinatario non dovrebbe essere lassessore Cracolici, questa si sarebbe dovuta fare al parlamento, che sta fallendo nel suo obiettivo principale.
Allora, concludo queste mie considerazioni, sulla giornata trascorsa allinterno del Parlamento Siciliano, con una esortazione che rivolgo prima a me stesso nella qualità di Onorevole e poi a tutti i mie colleghi.
Se non si è in grado, tutti insieme di dare una vera e propria sferzata, un vero e proprio cambio di ritmo, una svolta verso una stagione più produttiva, allora che si faccia spazio a chi lo potrà fare meglio di noi.
Me lo auguro per la Sicilia e per i siciliani.
Salvo Lo Giudice