Il 3 settembre del 1982 la mafia uccide a Palermo il Prefetto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela e l’agente di scorta Russo. Quella stessa sera la cassaforte in prefettura viene violata e da lì scompaiono alcune carte, così come scompariranno anni dopo i file di Giovanni Falcone e l’agenda rossa di Paolo Borsellino.
Dalla Chiesa era il rappresentante dello Stato che aveva sconfitto il terrorismo, ma non piaceva al potere e faceva paura alla mafia. Dopo una vita dedicata a far vivere il senso dello Stato costituzionale, a Palermo venne abbandonato fino alla morte.
Di certo non fu solo mafia: il Generale fu vittima di una convergenza di interessi che vedeva nella sua azione, nel suo metodo e nelle sue idee un pericolo concreto e inesorabile.
Appuntamento oggi alle ore 18.30 in piazza Diaz, a Milano, per ricordare il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorta Domenico Russo.