BAGHERIA PARTE DOMANI A VILLA CATTOLICA “MARIO SCHIFANO LE OPERE PER GIBELLINA” LA MOSTRA CURATA DA MARCO MENEGUZZO

ALL’INAUGURAZIONE I SINDACI CINQUE E SUTERA, L’ASSESSORE AILLO, PUMILIA PER LA FONDAZIONE ORESTIADI E FIAMMETTA DEL MUSEO TRAME DEL MEDITERRANEO

Bagheria, 7 luglio 2017 - Al vernissage “Mario Schifano – Le opere per Gibellina”, che prende il via domani, alle ore 18.30, a villa Cattolica, sede del museo Guttuso, saranno presenti il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, l’assessore alla Cultura Romina Aiello, il sindaco del Comune di Gibellina Salvatore Sutera, il presidente della Fondazione Orestiadi di GibellinaCalogero Pumilia, il direttore del museo “Trame del Mediterraneo” Enzo Fiammetta e il curatore della mostra,  Marco Meneguzzo, membro dell’Archivio Mario Schifano.

La mostra, allestita nella sala del piano terra del prestigioso museo cittadino, è patrocinata ed organizzata dal Comune di Bagheria in collaborazione con il Comune di Gibellina, e con il patrocinio degli Archivi Schifano e della Fondazione Orestiadi di Gibellina.

Curatore, relatori, ospiti ed il sindaco Patrizio Cinque con l’assessore Aiello incontreranno la stampa, nella sala della direzione alle ore 18.00 per le interviste.

Mario Schifano – Le opere per Gibellina” curata da Marco Meneguzzo offrirà la possibilità di osservare 10 grandi opere di Schifano che provengono dalla collezione del museo civico di Gibellina  dedicato a Ludovico Corrao.

Si tratta di“Gigli di acqua”; “Solare”; “Il campo di pane”; “M. come Monica”; “Ondata neonata”; “Naturale”; “Quadro acerbo per i bambini”;  “Colline per Gibellina”; “Scirocco neonato”: “Orto Botanico”; sono tutti smalti su tela con cornice dipinta risalenti al 1984 della grandezza di cm. 200 x 300.

Sarà dunque l’occasione per conoscere meglio uno dei massimi esponenti dell’arte pop italiana.

Nel 1984 Mario Schifano, ospite in Sicilia del gallerista Nino Soldano, aveva concordato di realizzare e di donare un gruppo di dipinti alla rinata città di Gibellina, che ancora in quegli anni, dopo il disastroso terremoto del Belice del 1968, rappresentava l’immagine di una possibile ricostruzione di città su basi urbanistiche e architettoniche nuove, sotto la spinta dell’allora sindaco Ludovico Corrao e della grande ondata di commozione suscitata dal terremoto.

Nel corso di quel breve soggiorno, Mario Schifano, artista oltre modo prolifico e velocissimo nell’esecuzione, realizza dieci grandi tele del formato di tre metri di lunghezza per due metri di altezza, che aveva donato alla città. Queste tele sono tuttora custodite nel Museo di Gibellina, e costituiscono uno dei piccoli patrimoni semisconosciuti di quella città.

Non esposte al pubblico dal momento che il museo di Gibellina è temporaneamente chiuso, esse sono una testimonianza importante di un modo di intendere la pittura da parte di un artista – Schifano, appunto – oggi fortemente rivalutato sul piano internazionale, tanto da marcare ripetuti record nelle più importanti aste mondiali. Dunque un’ occasione da non perdere vederle a Bagheria.

Il patrimonio di opere di Schifano custodito a Gibellina, è dunque uno dei pochi che testimonia unitariamente il metodo di lavoro adottato da Schifano , basato, oltre che sulla velocità, sul concetto di “variante” rispetto a un tema dato: essendo state tutte realizzate nello stesso momento, per una stessa occasione, e non essendo state disperse nel mercato dell’arte, costituiscono quasi un “unicum” nella storia dell’artista (pochi altri cicli rimangono intatti come questo).

L’amministrazione comunale con questa mostra si rende inoltre protagonista di una singolare iniziativa: al fine di contribuire al continuo restauro di cui necessitano le opere, anche quelle di Schifano, i visitatori, se vorranno potranno contribuire con donazioni volontarie di qualsiasi importo a restaurare le opere di Mario Schifano; l’iniziativa è denominata “L’arte aiuta l’arte a rimanere nel tempo”

Marina Mancini

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