Posted in: comune di ficarazzi
– 18 luglio 2017La scorsa settimana in giunta abbiamo approvato uno schema di convenzione con l’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo.
Due operai dotati di mezzi e attrezzature idonei alla ripulitura degli spazi verdi comunali verranno per circa 40 giorni a “darci una mano” nel nostro territorio. Saranno impiegati nel giardino di Villa Merlo.
Cercheremo di restituire alla pubblica fruizione il parco giochi e di mettere in sicurezza gli oltre 30.000 mq di “giardino” che circonda la villa settecentesca attraverso la creazione di una “barriera tagliafuoco”. Isoleremo, in pratica, varie parti e zone della proprietà comunale così da impedire la propagazione di un eventuale incendio. Un intervento a “costo zero” per il Comune di Ficarazzi che dovrà provvedere solamente all’acquisto del carburante per l’utilizzo degli strumenti e il ricovero degli stessi. La convenzione non ha una scadenza, ma segna un accordo di collaborazione che sono convinto possa continuare nel tempo. Una sana programmazione ci aiuterà il prossimo anno ad avere un territorio prontoall’arrivo dell’Estate.
Con la precisa collaborazione dell’Ufficio Tecnico insieme al comando dei Vigili Urbani e alla preziosissima cooperazione della Protezione Civile, predisporremo un piano che ci permetta di individuare tutte quelle aree agricole abbandonate e soprattutto i proprietari di questi terreni. A Ficarazzi vige da qualche anno una ordinanza sindacale che
ordina ai proprietari dei terreni l’immediata pulizia e diserbamento, a tutela della pubblica sicurezza e dell’igiene ambientale. L’invito si estende agli agricoltori, mezzadri e affittuari di un appezzamento e ai titolari di orti e giardini con alberi e piante rampicanti che sporgono a ridosso di piazze e vie pubbliche. Qualcuno sorrideva al pensiero che avessi
chiesto l’introduzione delle deleghe alle “Politiche Agricole” al Sindaco Paolo Martorana. Oggi arriva la prima modesta risposta. Io sono fermamente convinto che Ficarazzi possa trovare nelle politiche agricole il suo rilancio sia economico che culturale e forse un giorno anche “turistico”, non parlo certo di produzione industriale, ma penso ad un turista che
attraverso un itinerario rurale, possa sedersi sotto un albero a “manciarisi un bellu bastarduni cu sali” o qualsiasi altro agrume o frutto della nostra terra e magari pagare per averlo fatto. Credo che dovremmo provare a scoprirci diversi, reinventarci, in qualche modo ad “osare” anche sbagliando. Dobbiamo provarci. Lo dobbiamo ai nostri “Padri”… C’è tanto da fare, siamo solo all’inizio, passo dopo passo.
Biagio Saverino
Assessore alle Politiche Agricole
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