Intervista a Mauro Bondì , ventiquattro anni, trabiese , è il più giovane fra i dirigenti provinciali di Fratelli d’Italia

Alla vigilia del voto, quattro chiacchiere con Mauro Bondì , ventiquattro anni, trabiese , è il più giovane fra i dirigenti provinciali di Fratelli d’Italia.

Mauro, com’è andata questa campagna elettorale?
E’ stata una corsa contro il tempo, da un lato i postumi del voto regionale e della straordinaria vittoria che ci ha visto protagonisti , dall’altro le difficoltà climatiche che si possono naturalmente incontrare, trovandoci a votare in pieno inverno. Tutto ciò è stato, però, compensato dall’affetto e la stima provenienti dai territori.

Fratelli d’Italia è un partito che funzion a in epoca di “antipolitica”?
Una volta, una persona saggia che oggi è il Presidente della nostra regione mi disse che non esiste l’antipolitica, c’è – semmai – una differenza fra “buona politica” e “cattiva politica”. Il nostro partito ha sempre cercato di rientrare nel primo gruppo, in quello delle cose di buon senso e tutto questo (unito al legame profondo fra una parte di elettorato e la millenaria storia della destra italiana) ci ha permesso di arrivare ovunque ed essere bene accolti. Facciamo attenzione però, noi non facciamo campagna elettorale: il nostro è un impegno costante sul territorio, di militanza, di supporto alle nostre amministrazioni, di servizio offerto alla comunità.

Lei parla di “buonsenso”. Cosa intende con questa espressione?
“B uonsenso è offrire a un pensionato sociale (che ha pagato una vita di tasse e contributi) almeno lo stesso trattamento che lo stato prevede per un immigrato clandestino; “ buonsenso “ è voler applicare la “clausola di supremazia” come la Germania e attuare le norme europee solo se vantaggiose per il nostro paese; “buonsenso” è investire sulla formazione, eliminando i test universitari e inserendo dei vincoli dal secondo anno; “buonsenso” è non abbandonare le amministrazioni locali che sono l’ossatura portante del nostro sistema paese… e l’elenco potrebbe continuare. Cose semplici, cose concrete, cose possibili e proprie di quel paese normale che l’Italia – oggi – non è più.

Nel vostro territorio, il partito esprime la candidatura all’uninominale di Carolina Varchi, sostenuta da tutta la coalizione di centrodestra. E’ lei la persona più giusta per portare avanti le istanze di “buonsenso” che elencava?
Con orgoglio, rivendico il fatto di essere stato uno dei primi ad aver creduto nella candidatura di Carolina, trabiese come me, nostra dirigente nazionale e persona fidata di Giorgia Meloni. Ho insistito con lei, affinché accettasse di rappresentare degnamente il nostro collegio in quanto ragazza qualificata, perbene, coerente e concreta. Il partito ha sposato questa linea e, subito dopo, la sua candidatura ha ottenuto il placet degli alleati, i quali le hanno riconosciuto grande spessore umano e politico. Con la Varchi faremo la storia: se eletta, sarà la prima depu tata che Trabia abbia mai avuto, portando – inoltre – in Parlamento una ventata di gioventù.

Cosa pensa lei del Movimento 5 stelle?
Il movimento nasce da una legittima voglia di cambiamento da parte dell’elettorato deluso. In questi anni, però, i rappresentanti di questa forza politica hanno disilluso tutte le aspettative dei cittadini. Non hanno un’idea su temi fondamentali quali immigrazione, lavoro e sicurezza; non conoscono la Costituzione italiana e ignorano il contenuto dei trattati europei (sull’uso della lingua italiana sorvolo). Hanno nascosto questa incompetenza dietro la buffonata del taglio agli stipendi. Ma come puoi dire di aver creato 7.000 imprese con soli 23 milioni di euro? Come puoi dire di esserti dimezzato lo stipendio quando recuperi tutto (se non di più) in rimborsi forfettari? La gente è stanca ma non è stupida, sa che all’interno dei partiti c’è ancora gente capace di amministrare e governare bene, gente con valori e ideali, professionisti e giovani che stanno fra la gente. Non si lascerà convincere e il risultato sarà non troppo differente da quello che ha premiato il presidente Musumeci alle regionali di novembre.
La campagna elettorale è quasi finita, cosa farà lei da giorno cinque?
Intanto, mi vado a laureare, giusto la settimana successiva al voto. Poi si vedrà! Ho ventiquattro anni, faccio politica per passione da quando ne avevo tredici e penso che continuerò anche negli annifuturi : come ho già fatto in questi anni nel mio paese, affiancando l’amministrazione Ortolano (in coerenza con la mia candidatura di tre anni fa) , spero di potermi ancora impegnare nel dare il mio contributo alla comunità di Trabia e San Nicola, creando sempre di più dei canali con la politica nazionale, il partito le altre istituzioni. La gente deve sentirsi garantita da una classe dirigente nuova e preparata. Con tanti amici, guardiamo avanti al futuro di questo nostro paese, convinti che non si possa tornare indietro e che servano nuove energie per affrontare nuove sfide. Noi ci saremo.
Un appello finale agli elettori.
Andate a votare ! Se non andrete, chi verrà eletto deciderà anche sui vostri interessi . La sfida è fra noi (il centrodestra) e l’ingovernabilità, il centrosinistra è stato annientato da anni di governo arrogante e lontano dal popolo, il Movimento 5 stelle rappresenta l’altra faccia di una sinistra smarrita che cerca verginità e nuove poltrone. Non guardate solo alle promesse, osservate la credibilità di chi vi si presenta davanti a chiedere il voto. Abbiamo bisogno di una guida stabile e noi siamo pronti ad assumerci questa responsabilità, sapendo di essere gli unici a poterlo fare. Con Giorgia Meloni al governo, Fratelli d’Italia in maggioranza e Carolina Varchi alla Camera dei deputati, questa Italia dilaniata, illusa, addormentata spera di diventare un posto normale.

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