La notizia è questa: 170 vigili urbani della città di Palermo, dopo nove anni di servizio, alle soglie del grado di Ispettore, apprendono in questi giorni che i loro contratti potrebbero essere dichiarati nulli da una sentenza della Corte dei Conti. Non è un film e non è un’opera tragicomica, ma una realtà che rischia di superare la fantasia: dopo le quaranta e passa criticità che gli ispettori del Ministero dell’Economia hanno contestato al Comune di Palermo in materia di bilancio, si attende adesso la sentenza della Magistratura Contabile. Una vera e propria spada di Damocle sulla testa di 170 vigili urbani regolarmente assunti nel 2009 con una selezione per titoli ed esami che non è riuscita a coprire nemmeno tutti i 350 posti riservati ai precari storici a causa della rigidità dei parametri richiesti: dall’età anagrafica all’idoneita’ psicofisica. Oggi, dopo nove anni di servizio, la loro posizione contrattuale viene messa in discussione con la più becera delle motivazioni: poiché negli altri comparti del Comune, nello stesso periodo, sono stati assunti più impiegati di quelli che servivano, oggi Palermo dovrebbe annullare i contratti dei vigili urbani, del comparto sicurezza che è sotto organico, per compensare gli sforamenti di assunzioni negli altri settori. Siamo indubbiamente alla follia: come se per salvare una casa che cade si potesse indistintamente eliminare le travi piuttosto che il tetto pericolante a causa del troppo peso. Nell’Italia degli esodati, l’ennesima storiaccia di sfregio alla legalità fatto, per assurdo, a coloro che lavorano per difendere la legalità. Nel silenzio assordante dell’Amministrazione Comunale, che dovrebbe rimarcare questa pesante anomalia e difendere i suoi lavoratori, questa redazione continuerà ad occusarsi della questione senza sconti per nessuno, a cominciare dai responsabili di una vicenda che, se confermata, andrebbe approfondita presso gli organismi giudiziari.
Fonte Azzurra News.it