Parlamento Europeo, misure più rigide in materia di energia pulita

La Via (FI|Ppe): “Flessibilità e investimenti: cogliamo le opportunità della new economy”

Strasburgo, 13.11.2018. Gli obiettivi sul clima fissati a Parigi sono più vicini e concreti. Con il pacchetto “Energia pulita” votato oggi in plenaria l’Europa sancisce l’impegno al raggiungimento di target ambiziosi ma realistici, frutto di lunghi negoziati: dal 2030 almeno il 32% del consumo energetico dovrà venire da fonti energetiche rinnovabili. L’efficienza energetica, entro il 2030, aumenterà del 32,5%: avendo a disposizione un’energia più efficiente, inoltre, i cittadini europei potranno vedere l’importo delle loro bollette ridursi sensibilmente. La legislazione prevede la possibilità per le abitazioni di creare, immagazzinare e consumare più facilmente la propria energia pulita.

Ciò si tradurrà in una riduzione delle emissioni di gas serra del 40%, come stabilito dalla conferenza Onu sui cambiamenti climatici. Inoltre sarà istituita una nuova governance per realizzare l’Unione energetica e alcuni tipi di biocarburanti per le colture alimentari saranno eliminati e sostituiti con i biocarburanti di seconda generazione.

In questo quadro gli Stati saranno chiamati ad attuare politiche virtuose a beneficio dell’ambiente e della salute dei cittadini dell’Unione, lungo un percorso da cui non si può più tornare indietro, perché “il tempo è scaduto”, l’impatto delle emissioni ha raggiunto livelli di saturazione e i cambiamenti climatici hanno determinato stravolgimenti ambientali allarmanti, e con conseguenze irreversibili se non si cambierà rotta.

“La Cop 21 del dicembre 2015 – commenta l’eurodeputato Giovanni La Via (Fi|Ppe) – è un punto di non ritorno che richiama all’attuazione da parte degli Stati di azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi fissati. L’Europa incide solo per il 10% delle emissioni mondiali, faremo la nostra parte ma non possiamo pretendere – spiega l’europarlamentare – di cambiare il mondo. Gli altri paesi, soprattutto quegli emergenti, devono seguirci. Il nostro contributo sarà costante e progressivo, una mission per un futuro green e in equilibrio con le esigenze del mercato e dell’occupazione. L’Europa – dice La Via – sta fornendo risposte precise in questa direzione, allineandosi a una visione ecosostenibile del pianeta, rispettando i livelli occupazionali, anzi puntando alla creazione di nuovi posti di lavoro nella new economy”. Flessibilità e tutela dell’ambiente: questo il binomio da declinare in una dura battaglia per centrare gli obiettivi di efficienza energetica e sviluppo delle rinnovabili.

L’uso di energie da fonti rinnovabili contribuisce a incrementare l’indipendenza energetica dell’Ue, migliorando la sicurezza dell’energia e riducendo il livello di vulnerabilità nei confronti dei fornitori esterni di energia. “Bisogna favorire gli investimenti per decarbonizzare l’economia dell’Unione, così come sfruttare le stesse competenze tecnologiche con cui l’Europa ha sviluppato il settore” ha poi concluso La Via, sottolineando l’opportunità che si apre con un processo di parziale conversione energetica, che richiede profili professionali specifici e innovazione.

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