11 settembre 2001, una data che nessuno potrà mai dimenticare. Basta solo evocare quel giorno del calendario e nella mente di molte persone tornano vive le immagini di quei tragici momenti. Ritornano alla memoria i quattro aerei dirottati, dei quali sono uno non andò a colpire l’obiettivo designato, mentre gli altri tre riuscirono a portare a termine la loro drammatica missione. Soprattutto i due che finirono sulle Torri Gemelle causarono un enorme massacro: ci furono quasi tremila vittime e oltre seimila feriti, una vera apocalisse che ha sconvolto il mondo intero. Al World Trade Center il silenzio che si può udire è più forte di qualsiasi rumore.
Le vittime dell’attentato
La maggior parte delle vittime di questo attentato sono state quelle che operavano nell’area del World Trade Center, ovvero all’interno delle due altissime torri. Un’altra parte delle vittime, invece, si trovava negli aerei, e fra queste anche gli attentatori. Secondo i dati, i passeggeri che si trovavano sull’aereo sarebbero stati 246, quelli della zona del Pentagono colpito dal terzo aereo 125, mentre a New York si contarono 2.603 morti. Una strage che, nonostante sia stata di portata enorme, avrebbe potuto essere di gran lunga peggiore, visto che soltanto alle Torri Gemelle, nel momento dell’attentato, erano presenti oltre 17.000 persone. Quello accaduto a New York è stato un drammatico esempio di attentati suicidi, simili a quelli che avvengono ancora oggi, come quello del 29 agosto in Yemen.
Per non dimenticare
Sono passati 18 anni, ma il ricordo di quel giorno non si può dimenticare: l’11 settembre del 2001 non è stato compiuto soltanto un massacro terribile, ma quanto accaduto ha lasciato strascichi enormi anche dopo molto tempo. Famiglie distrutte che hanno dovuto ricominciare nel dolore, nella paura, nell’incertezza. La vita è ricominciata, si sono ricostruiti il loro futuro come hanno potuto, ma il dovere del mondo è di far sentire loro la vicinanza anche dopo tanto tempo. Nonostante la paura accechi il pianeta, questi sono i momenti in cui ci si deve fermare e stringersi intorno a chi, questo terribile vortice oscuro, lo ha già vissuto e merita di non essere dimenticato.