Palermo – Villa Trabia nel degrado tra siringhe e preservativi

Villa Trabia nel degrado il parco di villa Trabia è un tappeto verde in mezzo al cemento della città, sede di un edificio settecentesco con un’importante biblioteca e di eventi culturali. Sotto il tappeto, però, c’è tanta polvere. Alcune zone del parco sono lasciate all’incuria e all’abbandono, e sono diventate punti di ritrovo per coppiette e drogati. Entrando dall’ingresso di via Marchese Ugo e prendendo uno dei sentieri sulla sinistra, dopo una decina di metri ci si imbatte in una distesa di preservativi usati, bottiglie di birra e custodie in plastica di siringhe, oltre a siringhe vere e proprie ancora munite di ago ipodermico. Poi si arriva a uno spiazzo circondato da alberi nel quale è difficile camminare senza calpestare rifiuti di ogni genere. C’è una piccola grotta che potrebbe essere definita pittoresca se non somigliasse a una discarica abusiva. Qualcuno ha anche pensato di sistemarci una panchina, ma la puzza nauseante e un migliaio di mosche che ronzano impazzite non rendono il posto adatto a una pennichella.

Ma le carenze dello storico parco, che non permettono ai cittadini di usufruirne a pieno, sono presenti anche nella manutenzione delle strutture. Un nastro segnala, nella piazzetta con le panche di pietra, l’assenza di due colonnine del muro di cinta, ora crollate e lasciate sulla china.

Degrado, ma anche pericoli. Mentre si attraversa il ponte che collega le due sezioni del parco un improvviso rumore di legno spezzato, un ramo di grosse dimensioni si stacca di colpo dall’albero e finisce proprio sul marciapiede che fiancheggia il sottopassaggio di via Piersanti Mattarella. Torna in mente il piemontese morto al Foro Italico nel 2009schiacciato da un albero. Quella volta però pioveva molto forte.

Nel 1910 villa Trabia vantava la presenza di più di 2500 specie di piante. Oggi sono circa 150. Viene la sensazione che i luoghi da vivere, quei luoghi che per essere valorizzati avrebbero particolare bisogno della consapevolezza da parte dei cittadini della loro essenza intrinseca di “bene comune”, siano invece solo degli enormi tappeti del passato sotto i quali nascondere un presente scomodo.“

Fonte articolo www.palermotoday.it



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