Numero 2 - Marzo 2011
“Gocce d’acqua”
Del fratello che ho avuto
e che ho perduto
ricordo dal suo ultimo sorriso,
al suo primo vagito.
Dal tempo che lo stringevo tra le mie braccia
a quando dalle prime parole
lo accompagnai verso i primi passi.
Spaurito cerco il suo odore,
tremolante cerco la sua forma
nel letto che oggi io rassetto;
dal letto che lo vide dormire
al letto che lo vide riposare.
E’ di più la notte che mi strugge il cuore,
mi strugge magari per avergli tirato un orecchio,
o per averlo guardato storto.
Non avendo provato mai prima d’ora
il non averlo accanto, seduto per il pranzo
o quando ho alzato il calice per brindare al nuovo anno,
mi svuota il cuore la sua assenza,
ma sento che mi guarda.
Ancora nella luce del giorno
cerco la sua ombra
ma vana è la consapevolezza di trovarla.
L’ultimo bacio mi è mancato
quello che, giunti in tarda notte,
gli donavo prima di spegnere la luce al giorno già passato.