Inoltre traffico in arrivo, autovelox fasullo e santi protettori che non si toccano.
Manca poco più di un anno (giorno più giorno meno) alle prossime elezioni comunali che determineranno il nuovo assetto politico-amministrativo del “dopo-Cannizzaro” e già iniziano i primi fuochi pirotecnici elettorali accesi dalla clamorosa rottura dell’asse “Paolo Martorana-Salvatore Licciardi” con il sindaco uscente.
Una rottura clamorosa vista la decennale militanza degli ex assessori tra le file della maggioranza ed il sostegno incondizionato che Cannizzaro ha ricevuto in questo dieci anni dai due esponenti di primo piano del nostro apparato istituzionale.
In questo numero pubblichiamo un documento che gli stessi ex assessori hanno trasmesso al primo cittadino (e per il quale abbiamo ritardato di qualche giorno l’uscita del periodico locale) e sicuramente nel prossimo numero ospiteremo i relativi commenti che giungeranno nella nostra redazione in Piazza Padre Pio.
Chiaramente questo sisma politico condizionerà l’intera campagna elettorale che da qui ad un anno ci porterà alle urne ed un rimescolamento di sostegni e coalizioni già in campo sarà inevitabile. Di certo il prossimo numero in edicola, qualche giorno prima di Pasqua, sarà tutt’altro che leggero e zeppo di temi prettamente politici proiettati verso panorami puramente pre elettorali, del resto che questi avvenimenti abbiano a che fare con temi inerenti a semplici consigli comunali più o meno “frequentati” lascia il tempo che trova e che ci sia sotto qualcosa di più consistente credo che sia sotto gli occhi di tutti e non soltanto degli addetti ai lavori.
Questo cataclisma pre-elettorale avviene proprio nel momento in cui Pino Macchiarella annuncia che non sarà candidato a consigliere comunale ma a sindaco di Ficarazzi e, conoscendo le capacità del personaggio, siamo sicuri che ci accingiamo ad una campagna elettorale che sarà uno spettacolo e non soltanto di natura politica
In questo numero ampio spazio ai prossimi pedaggi autostradali ed alle ripercussioni sul nostro corso principale.
Qualche parola la spendiamo per la scoperta di imbrogli sull’utilizzo degli autovelox e la maggiorazione dei chilometri fotografati dall’odiatissima apparecchiatura. Va detto che si tratta di indagini che risalgono a tantissimi anni fà quando il servizio era “appaltato” ad una ditta lombarda che gestiva, con proprio personale, il compito dell’installazione dell’impianto ed il suo utilizzo con la sola presenza “simbolica” di un operatore della polizia municipale locale.
Allora contestammo energicamente questo sistema che non era assolutamente finalizzato alla prevenzione ed alla sicurezza stradale ma soltanto a “fare cassa” per impinguare le casse della ditta appaltatrice difatti, Ficarazzi, fu uno dei primi comuni a spezzare questo tipo di accordo e fornirsi di un proprio impianto di rilevazione della velocità anche se il “fare cassa”, secondo noi, è rimasta la principale finalità del servizio visto che sulla litoranea (tratto di Ficarazzi) permane l’assurdo, vergognoso ed unico, il tutto il mondo civile, limite di velocità di 30 Km orari, dove perfino i podisti della domenica devono rallentare per il timore di “essere fotografati”.
In questo numero un ampio spazio è dedicato alla prima “Via Crucis” organizzata dopo la scomparsa di Padre Passamonte e con l’inedito scenario di Largo Castello senza la vecchia casa popolare a fare da sfondo, ed a proposito di Largo Castello torno sull’editoriale del numero precedente dove abbiamo contestato l’intitolazione della piazza ai Santi Protettori. Volendo dividere con nettezza il confine del “sacro dal profano” sottolineamo che l’intitolazione di Largo Castello (‘ncapu a funtana) sottratta alla storia del luogo, che ricordo essere il sito dove mezzo millennio fà è nato il primo insediamento abitativo che ha dato vita al paese di Ficarazzi, sia stato un errore storico che ha sottratto al nostro paese uno dei simboli della nostra storia e della nostra identità che poi sia stato intitolato ai nostri santi protettori (che oltre alle nostre due parrocchie hanno intestato Piazza Sant’Atanasio e Cortile San Girolamo) lo abbiamo contestato energicamente. Se poi nella foga della nostra critica abbiamo esondato sul lato “sacro” della vicenda ce ne dispiace e rientriamo umilmente all’interno nell’aspetto “profano” l’unico steccato dentro il quale siamo autorizzati ad esporre le nostre idee ed accettiamo da buoni cristiani il giusto rimbrotto di Padre Salvatore La Sala.
Infine prima di lasciarvi alle tantissime notizie del nostro “Controcorrente” voglio esprimere a nome mio personale e di tutta la redazione del giornale il più sincero augurio che il nostro carissimo amico, Ginetto La Bianca, torni al più presto a stazionare con la sua lambretta colma di frutta e verdura in Via Padre La Rocca ristabilito alla perfezione, dopo il tremendo incidente che lo ha coinvolto, in perfetta salute con la simpatia e la voglia di vivere che lo ha sempre contraddistinto
Michele Manna