L’abusivismo nel nostro settore riporta numeri veramente grossi,ma ho una domanda da porvi(mi):siamo certi che parliamo della stesso target di clienti che frequenta i nostri saloni?Le nostre principesse,amiche sostenitrici del nostro salone,clienti,chiamatele\i come meglio si addice,quelle che amano distendersi alla zona benessere e trattamenti anche per un semplice shampoo…oppure che durante la loro piega preferita,amano gustare in relax una nostra tisana o caffè o bibita nella tazzina,tisaniera o bicchiere di vetro sfizioso che pensando a loro abbiamo comprato…o ancora che vengono a fare un taglio, una tinta da noi apprezzando quei momenti di consulanza che valorizza il loro colore d’occhi,di pelle,che osserva il loro look e crea su di LEI (o LUI)un’immaggine unica e personalizzata…pensate che dei fruitori di servizi così curati,attenti e altamente competenti possano essere sostituiti da chi per scelta o per necessità si trova ad operare nell’abusismo?
Sprecare le proprie energie scagliandosi contro questi ex e/o futuri colleghi che offrono solo prezzo(apparentemente) sacrificando qualità di prodotti,competenze di tecniche,livelli di consulenze personalizzate sempre più alti,non serve a molto!
Che fà il parrucchiere salmone allora?
Intanto fa’8dal verbo Fare)!E’molto più incline a utilizzare le proprie energie a staccarsi dai servizi,consulenze ed immagine (del titolare,dei collaboratori,del salone e dei suoi servizi)che troppo l’avvicinano all’archetipo del parrucchiere abusivo!
In poche parole inviterei i miei cari colleghi a non scoraggiarsi e a non credere che tutto il male ci venga da quella fetta di clienti che usufruiscono di servizi a basso costo e che non sono fatti per noi amanti dell’eccellenza professionale,ma a guardarsi “dentro” sè e al proprio locale:rendiamo tutto più accogliente! rendiamo tutto inimitabile! rendiamoci insostituibili! …questo credo vivamente sia l’unica cosa di cui ci dobbiamo occupare in questi tempi di abusivismo e carenza di competenze.
M.Laura Ogliastro