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10 novembre 2013Posted in: Comunicati Redazione
Il buono scuola continua a far discutere. In Sicilia sono migliaia le famiglie che, da ben cinque anni, aspettano
i pagamenti risalenti al 2008/2009 per i libri ai figli iscritti negli istituti paritari. La Regione aveva assicurato l’avvio dell’iter di assegnazione, con tanto di elenco degli aventi diritto al rimborso della retta, pubblicato il tre ottobre scorso sul sito dell’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione. Si trattava della prima tranche di nominativi selezionati per l’erogazione delle somme ma, a più di un mese di distanza e dopo le numerose promesse di pagamento fatte dal governo regionale, dei soldi non vi è neppure l’ombra. “Tutto è ancora fermo – fa sapere a Livesicilia Giovanni Triolo -. Nonostante gli impegni pubblici assunti dall’assessore Scilabra, le graduatorie pubblicate e la dichiarata certezza dei primi pagamenti siamo ancora alla frutta e non abbiamo visto un euro”.
Sono state circa 13 mila le famiglie inserite in graduatoria, in attesa al momento i primi 5600. Sono tanti i genitori che lamentano gli “estenuanti” tempi di attesa. “Se provo a chiamare l’assessore o il dirigente il telefono squilla a vuoto o è staccato – prosegue Triolo -. E’ vergognoso, abbiamo il diritto di sapere con certezza quando i contributi verranno erogati”. Stando alle ultime dichiarazioni dall’assessorato il buono scuola è in dirittura d’arrivo. A confermarlo è lo staff di Nelli Scilabra. “I pagamenti avverranno a giorni, entro questa o la prossima settimana – assicura Olimpia Campo, capo di gabinetto della componente più giovane della giunta Crocetta -. Il ritardo è stato in parte dovuto al fatto che molte famiglie, nel corso dei cinque anni, hanno cambiato il codice Iban e dopo aver appreso dell’avvio dei pagamenti si sono recate in massa in assessorato per comunicare il cambiamento delle coordinate bancarie, rallentando la procedura”. Per quanto riguarda la seconda tranche degli aventi diritto, invece, la Campo fa sapere che è stata già messa in atto l’inserimento in bilancio per altre 5000 famiglie. “I tempi però, questa volta, non saranno così lunghi”.
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