Palermo, spaccio e schiamazzi ad Acqua dei Corsari e Pomara. La voce del disagio

(Trinacrianews24) Impossibile riposare durante le ore notturne o addirittura già dal primo pomeriggio. I camion difficilmente cessano di sfrecciare tra via Pomara e Acqua dei Corsari. Il dramma è dato dalla velocità dei mezzi diventati un pericolo e disturbo per conducenti, pedoni e casalinghe, che, di tanto in tanto, sentono tremare le loro abitazioni. Nessuno vorrebbe più frequentare quei luoghi, eccetto quando è “festa comandata” o “manifestazione straordinaria”, perché secondo alcuni abitanti del luogo, le strade del quartiere sono diventate insicure e nei quartieri, tra di loro uniti, di Acqua dei Corsari e Pomara, si spaccia incessantemente! Eccome, se si spaccia!!!

Se i negozi, a causa della crisi economica sono diventati un’utopia, di certo non lo sono i mestieri illegali che si perpetuano continuamente, rubando il futuro onesto alle giovani generazioni, private della propria dignità. Si impara ad essere uomini, al primo spinello, al primo furto, alla prima rissa. Diventa difficile spiegare che i libri si leggono e non sono carta da fumo o da imballo. La mancanza di punti di riferimento per giovani porta alla pura anarchia spirituale e all’effimero svago. Pur di divertirsi si prevarica sull’altro, tanto non è un problema. Il concetto di bellezza, già complesso per natura, diventa ancor più difficile da decifrare!

Ascoltando una voce adolescenziale che con aria minacciosa esclama : “Questa è la mia zona!”, si rimane davvero impietriti. All’inizio un po’di pietà, ma poi anche il più genuino sintomo della bontà abbandona il cuore dell’essere umano. Le sveglie sono diventate cianfrusaglie, vengono sostituite da degli abbai di cani randagi e musiche da discoteca messe al massimo del volume, irrompendo nella notte, svuotando sogni, speranze o spezzando incubi di chi dorme, aspettando l’alba di un nuovo giorno. Nessun gallo canta.

Una famiglia, composta da quattro persone, alloggia da un anno nella propria automobile, posteggiata in via Pomara, unico bene a loro rimasto, in attesa di una sistemazione che da un anno tarda ad arrivare. Al freddo, al sole, sempre dentro, in auto. Nel 2014 un disastro umano del genere è inaccettabile. Sperando che le cose cambino al più presto, non ci resta che impegnarci affinché la tragedia, dove noi siamo gli attori principali, si trasformi solamente in un brutto ricordo.  Fino a tal punto, ogni coscienza, che pretende di chiamarsi tale, continuerà  gridare: “Ciascuno faccia qualcosa…e subito!”. Cerchiamo di lottare per ciò che ci spetta. Non saremo debitori verso noi stessi, quindi neanche verso il prossimo!

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