Torino-Palermo 2-2: Martinez e Glik rispondono a Rigoni e Dybala

Il 2-2 tra Torino e Palermo non fa altro che confermare quello che già si sapeva. Non servivano altre garanzie, per esempio, sulla classe di Paulo Dybala, che all’Olimpico ha avviato l’azione dell’1-0 a Rigoni, trovato la settima rete in campionato, la quinta consecutiva (come Miccoli e Ilicic in rosanero) e tenuto impegnata una difesa intera nonostante la posizione più arretrata, dettata dalla squalifica di Vazquez e dall’inserimento di Belotti come prima punta. Iachini ha allungato a sei la striscia di risultati utili consecutivi: meglio di recente ha fatto solo Delio Rossi (7), nel 2010, e quel Palermo – quello di Cavani, Miccoli e Pastore – centrò la qualificazione in Europa e il quinto posto in campionato. L’altra conferma arriva invece dal Torino, una squadra intimorita da una classifica più spaventosa di quello che è il reale potenziale dei giocatori, ma che con cuore e grinta ha saputo rimediare per ben due volte allo svantaggio e sfiorare la vittoria. Cuore Toro: ecco quello che può risollevare Ventura.
PARTENZA PALERMO — Ventura che nel primo tempo avrà osservato il suo Torino dall’acquario, dove è stato confinato per il gesto del tagliagole nel derby (in panchina c’è il vice Sasà Sullo), e si sarà sentito un tecnico tradito. Tradito dall’uomo di maggiore qualità del suo centrocampo, El Kaddouri, che al 16’ perde una palla sanguinosa a centrocampo e innesca il contropiede dell’1-0 e da Bruno Peres, l’eroe centometrista dello Stadium, che regala a Lazaar il cross da cui nasce il nuovo vantaggio rosanero. Questione di testa, dunque, non di tecnica se il Toro parte scarico e intimorito, senza le geometrie di Gazzi a centrocampo e con i due esterni – l’oro di Torino- molto più preoccupati di quello che avviene alle loro spalle. E così al primo errore il Palermo colpisce.

LA MOSSA — A questo punto, dalla panchina parte l’ordine che cambia il volto della squadra: El Kaddouri, da interno, si sistema dietro le punte e mostra al Palermo la faccia da duro. Al 35’ il pareggio: palla in area di Moretti, Andelkovic non è impeccabile nella marcatura e Josef Martinez, un peperino venezuelano che pure ha il Padre Nostro tatuato su un braccio, sceglie di non perdonarlo: per il venezuelano classe ’93 è la prima rete in Serie A alla seconda da titolare. Otto minuti più tardi il nuovo regalo granata, con Lazaar (dentro al posto dell’acciaccato Daprelà) che può pescare in corsa Dybala: controllo di tacco e palla in rete. Classe cristallina, che Iachini non esiterà ad accostare a Pepito Rossi e Montella.

REAZIONE GRANATA — Quagliarella fa in tempo a sfiorare il pari prima dell’intervallo e a lanciare un messaggio per la ripresa. Il Toro che rientra in campo è più quadrato e deciso a trovare il 2-2, che infatti arriva al 18’ con un colpo di testa di Glik su calcio d’angolo. Prima, però, Quagliarella e Martinez si erano già iscritti al registro delle occasioni mancate, a cui si aggiunge anche Darmian nel finale. Nel frattempo, Munoz fa correre i brividi a Sorrentino deviando nella propria rete un traversone di Darmian. Per fortuna del difensore, però, Giacomelli ha già interrotto tutto per fuorigioco e le immagini gli danno ragione. Ventura adesso può osservare dall’alto più sollevato: la classifica continua a spalancarsi sulle sabbie mobili degli ultimi posti, ma intanto si è arrestata l’emorragia di sconfitte (erano tre in altrettante gare) e il carattere messo in campo nella ripresa è una garanzia per il futuro: il più immediato porta a Copenaghen dove c’è una qualificazione europea da centrare.

Mattia Bazzoni per Gazzetta.it

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