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19 febbraio 2015Posted in: Cronaca
I terroristi dell´Isis potrebbero essere più vicini di quel che si pensa visto che le distanze con l´Italia non sono affatto incolmabili. L’allerta terrorismo resta quindi elevatissima, come ha avuto modo più volte di evidenziare il ministro dell´Interno Angelino Alfano. La Procura antimafia di Palermo, che si occupa anche di antiterrorismo, prende molto sul serio il rischio di infiltrazioni di cellule del terrore in Sicilia E le verifiche puntano anche sulla moschea di Villabate, una delle più grandi e affollate dell´isola alle porte di Palermo. L’attività investiga tiva resta top secret e ha lo scopo di scoprire se qualcuno fornisce assisten za materiale ai potenziali terroristi. Secondo indiscrezioni, nelle conversazioni dei sospetti, intercettate, non mancherebbero spunti a fatti di attualità come la strage a “Charlie Hebdo” come riferisce una notizia di agenzia.
«Se ci sono terroristi nelle nostre moschee – dichiarava qualche giorno fa Darwish presidente dell’Arca e responsabile immigrati della Cgil - devono arrestarli e buttare la chiave, perchè i primi ad assere danneggiati dalle loro azioni terribili siamo noi. Io stesso sono stato chiamato per vicende legate al mio ruolo nel sindacato dai carabinieri. Ma hanno voluto sapere tutto di me, da dove venivo, che lavoro facevo, la mia famiglia. Ci devono essere motivi fondati per controllare le persone, se no è un’intimidazione». L´inchiesta sta puntando sostanzial mente su 5 persone delle tante segnalate come pericolose dai Servizi Segreti. Nei mesi scorsi il ministro dell´Interno Angelino Alfano aveva indicato proprio nella Sicilia la “porta” d´ingresso di possibili membri dell´Isis. Non c’è una vera allerta ma è concreta l’ipotesi che tra Palermo e le province vicine ci possa essere una struttura di supporto di affiliati dell’ Isis o di Al Qaeda
La Redazione
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