[Fonte il caleidoscopio] Si è da poco concluso, nella sala vip dell’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo un incontro ristretto tra il Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio e alcuni Sindaci del comprensorio madonita tra i quali Pino Di Martino, Sindaco di Castellana Sicula e Calogero Lanza, Sindaco di Caltavuturo, preoccupati per le sorti dell’autostrada Palermo-Catania dove sono ceduti due piloni nella corsia in direzione Catania al km 57+800. Gli stessi pare che siano stati invitati dal Prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, la quale si è particolarmente distinta, in queste ore, per la gestione dell’emergenza.
Delrio ha ribadito quanto detto nel sopraluogo effettuato nel pomeriggio di oggi (14 aprile) ovvero che verrà realizzato un bypass di circa un chilometro e mezzo tra i due tronchi di autostrada rimasti “in piedi” (vedi foto in basso).
Bypass che fa sfumare la speranza di riaprire la carreggiata in direzione Palermo dell’autostrada in quanto irrimediabilmente danneggiata, da abbattere. Da quanto abbiamo appreso è stata individuata una “strada di servizio” utilizzata per i mezzi di cantiere ai tempi della costruzione dell’autostrada, naturalmente adeguata e messa in sicurezza, anche in considerazione del fatto che ogni giorno transitano oltre 10 mila autoveicoli; secondo una stima di un funzionario dell’ANAS, i tempi di percorrenza si allungheranno di appena 10 minuti ad una velocità di 60-70 chilometri orari.
I tempi di realizzo, a progetto approvato, sono stati stimati in circa tre mesi, anche volendo considerare la bella stagione che si prospetta.
Tempi diversi invece per la realizzazione dei due viadotti, ovvero, secondo quanto ci riferiscono dalla “sala vip”, oltre ai circa 12 milioni di euro necessari alla definizione dell’opera, ci vorranno da 18 a 24 mesi prima che Delrio e Renzi vengano a tagliare il nastro, il giorno dell’inaugurazione dei due viadotti, insomma per le prossime politiche dovremmo esserci.
In merito ai costi, sia del bypass che dei viadotti, verranno sostenuti dall’ANAS, bontà loro!
Intanto resta il problema della gestione dell’emergenza e della viabilità attualmente dirottata in strade, o almeno in qualcosa che le assomiglia, che l’ANAS ha da sempre denominate come la SS 643, Polizzi-Scillato e la SS 120 Tremonzelli-Bivio di Polizzi (innesto alla SS 643).
Per queste “cenerentole” pare che siano stati destinati 2 milioni di euro che dovrebbero servire per la risagomatura dei manti stradali e per altri interventi di messa in sicurezza, ovviamente nelle ore notturne considerato l’intenso traffico, oltre per la sfalciatura del verde “selvatico”, molto rigoglioso anche in considerazione delle abbondanti precipitazioni.
Per il tratto della SS 120, Cerda-Caltavuturo, niente di nuovo sotto il sole in quanto al momento resta tutto fermo rispetto alle limitazioni di transito che la stessa ha da oltre 7 anni. Cosa volete che sia, le scelte della politica sono state rivolte altrove, alla fine l’ANAS esegue ordini che vengono dall’alto e noi siciliani siamo “in basso”, così come ci hanno educato a scuola, se vogliamo considerare la cartina geografica appesa sui muri.
Allora, Delrio avrebbe garantito un tavolo unico di coordinamento tra la Protezione Civile Regionale, l’ANAS e il Governo Regionale. A loro è stato affidato il compito di gestire le tre fasi progettuali: abbattimento, ricostruzione e messa in sicurezza dell’intera area.
Un altra area “critica” che a breve farà parlare di se, come ha fatto notare al Ministro il Sindaco Di Martino, interessa anche i piloni del tratto nei pressi di Resuttano.
Di Martino ha avuto l’impressione che lo stesso Ministro non fosse stato informato di quest’altra “tegola” che a breve colpirà la testa degli automobilisti e dell’economia dell’intera Sicilia. Come direbbe l’ingegnere Tondi, Direttore regionale dell’ANAS, al momento incrociamo le dita. Di Martino e Lanza hanno avuto una buona impressione del Ministro Delrio «uomo molto determinato – ci riferiscono – e dalle idee chiare. Rispetterà i tempi e siamo molto soddisfatti pe la competenza che ha dimostrato e per la capacità che ha avuto di ascoltarci».
Magda Culotta, deputato del Pd e Sindaco di Pollina, interpretando il pensiero dei 14 Primi cittadini dei Comuni interessati al disagio, quindi di tutti i siciliani, ha dichiarato che «la presenza di Delrio oggi ci fa sentire meno abbandonati».
Consentitecelo, non per dare l’impressione di volere fare polemica a tutti i costi, ma non vi pare il minimo che un Governo possa fare se non inviare il proprio Ministro dei Trasporti a verificare di persona quanto sia successo?
Signori, non si è interrotta la SS 643 ma la via di comunicazione più importante della Sicilia!
Ma andiamo ai tempi! Sono proprio quelli che fanno paura ai siciliani, quelli che vengono dichiarati e che per la maggior parte dei casi non vengono rispettati, come se servissero più al mantenimento dell’ordine pubblico che al rispetto tassativo degli stessi.
Si, noi abbiamo paura del tempo, abbiamo paura della mancanza di stabilità della politica che ci propina un responsabile di dicastero o di assessorato, diverso in un breve lasso di tempo.
Insieme ai nostri lettori ci chiediamo: perché in altre Nazioni i tempi di realizzo di un opera non sono biblici?
Il 17 gennaio del 1995 in Giappone ci fu il “grande terremoto di Kobe”, oltre alle migliaia di vittime, vennero giù ben 10 campate del viadotto sul quale correva la Hanshin Expressway (Route 43) in tre settori a Kobe ed a Nishinomiya. La strada, a seguito dei danni riportati, venne riaperta al traffico il 30 settembre 1996.
Dieci campate in meno di 20 mesi di lavoro. In Sicilia per due campate + due (A/R) occorreranno 18 mesi.
Cantone permettendo…