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15 aprile 2015Posted in: Cronaca
Un poliziotto, L. M., avrebbe comunicato importanti informazioni alla mafia e in particolare arresti e controlli a Calogero Di Stefano, condannato per associazione mafiosa. Per favoreggiamento aggravato, il pm Gianluca De Leo ha chiesto la sua condanna a quattro anni. Il poliziotto ha sempre rigettato le accuse dicendo che Di Stefano era un suo informatore. Ma ad insospettire gli inquirenti ci sarebbe un fatto: l’agente faceva parte della sezione amministrativa, che non si occupa formalmente del contrasto di reati di mafia. A questo si aggiungerebbero anche le intercettazioni telefoniche. L’accusa ha ricostruito alcune delle fasi degli illeciti che sarebbero stati commessi dal poliziotto. In una delle intercettazioni, Di Stefano parlando con un’altra persona dice: “Ho uno a San Lorenzo”. Secondo il pm, starebbe parlando proprio di L. M. che era anche nel sindacato della polizia, altro riscontro che emerge dalla telefonata. Il pm ha inoltre aggiunto che l’accusato avesse provato a fare assumere un suo parente in un’azienda edile (già colpita da pizzo), come “indennizzo” per farsi ripagare le notizie fornite.
Fonte Repubblica
La Redazione
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