In Sicilia i ballottaggi si chiudono con un trionfo del M5s, che stravince a Gela, roccaforte del governatore Rosario Crocetta, e conquista anche Augusta, porto strategico della Marina militare e simbolo della crisi industriale. Clamoroso il flop del Pd a Enna : l’ex senatore Vladimiro Crisafulli, che a ogni elezione si vantava di vincere «anche col sorteggio», perde, anzi, straperde, nella sua città, dove si candidava per la prima volta a sindaco, contro la volontà di un pezzo del partito nazionale. I democratici si consolano vincendo in 5 comuni su 13. Nel centrodestra, male Forza Italia, anche se il coordinatore Vincenzo Gibiino esulta per le vittorie a Barcellona Pozzo di Gotto, a Licata e a Tremestieri Etneo.
Per i 5stelle è una festa. Dopo Ragusa e Bagheria (Pd), i grillini, in questa tornata amministrativa, conquistano altre tre città, tra cui Pietraperzia, piccolo comune dell’ennese di poco più di 7 mila abitanti. Ma il «capolavoro politico» lo fanno certamente a Gela, dove è nato e cresciuto politicamente Rosario Crocetta. Qui Domenico Messinese ha surclassato con il 65% l’uscente Angelo Fasulo (Pd), una campagna elettorale in solitudine, con il solo Crocetta a metterci la faccia. «Faccio gli auguri al nuovo sindaco M5s, col quale la Regione collaborerà, perché i risultati si rispettano», dice il governatore. «Sapevamo di perdere, ma abbiamo combattuto; per qualunque sindaco uscente sarebbe stato difficile, Gela soffre la crisi più profonda dal Dopoguerra», aggiunge. Il bicchiere, per Crocetta, però è mezzo pieno: «Il Pd e il centrosinistra hanno avuto un’affermazione notevole in tanti comuni, a Gela e Augusta, città simbolo della crisi industriale, ha vinto l’insofferenza».
Fonte La Stampa.it