Idv ha partecipato, questa mattina, al flash mob tenutosi davanti al Bar del Bivio di Acqua dei Corsari per manifestare solidarietà a Emanuela Alaimo, vittima dell’usura e proprietaria del locale. “Il bar è stato ristrutturato anche con i fondi destinati alle vittime del racket – dice il presidente della commissione Attività Produttive del comune di Palermo Paolo Caracausi (Idv) – ed era stato dato in gestione a un imprenditore del settore, in seguito indagato per mafia e al quale è stato sequestrato il locale. Ormai da oltre un anno il bar è chiuso e la signora Alaimo non percepisce più affitto, non riuscendo, malgrado i tanti tentativi legali, ad avere indietro il suo immobile”.
“Questo è l’ennesimo caso che dimostra tutti i limiti della normativa – continua Caracausi – a pagare sono sempre le persone più deboli, a causa di una gestione dei beni confiscati che lascia a desiderare. Chiediamo di modificare la legge perché non passi un messaggio terribile: che certe attività se sono gestite dalla mafia creano utili e lavoro e se invece a gestirle è lo Stato falliscono, licenziando i dipendenti. Sarebbe un durissimo colpo alla credibilità del nostro Paese. Si istituiscano appositi albi per gli amministratori giudiziari, con precisi limiti al numero di attività da gestire e ai compensi”.