Sia a Palermo che a Vittoria sono in corso indagini per conoscere le circostanze e le ragioni dei due episodi. Nessuna ipotesi diversa da quella del suicidio. È l’unica certezza.In queste ore congiunti ed amici dei due ragazzi, a loro volta, cercano di dare una spiegazione a ciò che è accaduto. Indagano dentro di sé, oltre che sul suicida. Un episodio, un gesto, una parola avrebbero potuto far prevedere la tragedia? Non si tratta di scandagliare i sensi di colpa, ma di scoprire quel che avrebbe potuto impedire l’evento, la sua irrimediabilità. È una indagine cui non si può, e forse non si deve, sfuggire.
Si è lanciato dalla scala esterna di emergenza del liceo che frequentava a Vittoria: l´estremo gesto è stato compiuto da uno studente 19enne vittoriese, morto dopo un volo di parecchi metri dal secondo piano della scuola, sotto gli occhi atterriti di alcuni testimoni. Il tonfo sordo del corpo al suolo e le grida di quanti avevano assistito alla tragedia hanno richiamato l´attenzione degli altri studenti, dei docenti e dei collaboratori scolastici. Immediati i soccorsi. Dopo la corsa in ambulanza al “Guzzardi”, il ragazzo in condizioni disperate è stato trasferito in elisoccorso a Catania, ma il suo cuore ha cessato di battere durante il tragitto. La salma è stata quindi riportata a Vittoria e restituita agli sconvolti familiari per le esequie. Il suicidio appare scontato, ma non i motivi che, allo stato, restano ignoti. Gli increduli amici, annichiliti dal dolore dell´improvvisa tragedia, non si sarebbero saputi spiegare i motivi dell´insano gesto del 19enne, così come gli addolorati genitori. Il ragazzo viene descritto come uno studente modello e senza particolari grilli per la testa.