Grande spettacolo domenica alla quarantacinquesima edizione della Maratona di New York.
Ancora una volta la gara è stata dominata dagli atleti keniani che sono riusciti ad imporsi sia in campo maschile che in campo femminile. Primo tra gli uomini è stato Stanley Biwott, ventinovenne allenato da Claudio Berardelli, che è riuscito ad imporsi battendo l’altro keniano Kamworor e il favorito etiope Lelisa Desisa. Tra le donne successo per Mary Keitany, alla seconda vittoria consecutiva nella Grande Mela, davanti alle etiopi Merigia e Tufa. Non benissimo gli italiani: il campione europeo di maratona, ottavo agli ultimi campionati mondiali, Daniele Meucci è stato costretto al ritiro poco dopo il ventesimo chilometro a causa di forti dolori intestinali che ne avevano condizionato la preparazione. Andrea Lalli, il campione europeo di Corsa campestre nel 2012 a Budapest, è solo undicesimo, risultando comunque il primo atleta del Vecchio continente. In campo femminile grande attesa c’era per Anna Carmela Incerti, campionessa europea a Barcellona nel 2010, che con una gara in rimonta, si è piazzata in nona posizione.
Entrambe le gare hanno vissuto un andamento piuttosto speculare con una partenza lenta e una forte progressione finale che ha decimato i concorrenti a partire dalla seconda metà di gara.
Le donne, partite mezz’ora prima degli uomini per non subire i condizionamenti dei ritmi maschili, hanno visto la prima parte della maratona sotto il segno dell’Europa: la portoghese Sara Moreira, assieme alla francese Dauney, campionessa Europea in carica, ha traghettato il gruppo con un passaggio alla mezza in 1h12’54”, un ritmo non proibitivo dato che la prima parte della maratona risultava molto più semplice della seconda. Nel gruppo di testa tutte le favorite, con l’italiana Incerti a inseguire. Al trentatreesimo chilometro l’azione decisiva: Keitany inizia un’azione da pistard portandosi dietro le due etiopi, Merigia e Tufa, e l’altra keniana Jeptoo. Il ritmo della Keitany, però, è troppo forte per tutte le atlete e al chilometro 35 la keniana si trova già sola in prima posizione con una decina di secondi di vantaggio. Da qui in avanti sarà un monologo della keniana che arriverà sul traguardo in 2h24’25”, ottimo tempo considerate la difficoltà del percorso nella seconda parte di gara. Al quarto posto un’ottima Sara Moreira, quarta in 2h25’53” arrivata, dopo una bellissima rimonta a soli 3 secondi dal podio. Bene cronometricamente anche la Incerti, nona in 2h33’13”.
La gara maschile parte ancora più lenta di quella femminile con ritmi da 3’10” al chilometro. Gli italiani sono subito protagonisti, con i due più quotati Lalli e Meucci affiancati da Scaini e Buccilli. Sembra il preludio per una gara con gli italiani grandi protagonisti, ma l’illusione finisce presto. Perdono contatto nell’ordine Buccilli e Scaini, cosa preventivata, poi Meucci, molto meno, dall’atleta pisano ci si poteva aspettare di lottare per una top five. Il passaggio a metà gara segna 1h6’49” mentre dietro Daniele Meucci costretto al ritiro per problemi intestinali. Lalli riesce a reggere ancora il ritmo del gruppo di testa fino al venticinquesimo chilometro quando l’azione del keniano Kamworor inizia a scremare il gruppo. Al trentesimo chilometro rimangono in otto, con il campione uscente Wilson Kipsang in grossa difficoltà. L’azione di Kamworor si fa più incisiva e al trentacinquesimo chilometro rimangono in tre: Kamworor prosegue nella sua azione staccando l’etiope Desisa ma quattro chilometri dopo l’accelerazione di Biwott lo manderà fuori giri vedendolo rinunciare alle velleità di vittoria. Per Biwott il tempo al traguardo di 2h10’34”, una delle poche edizioni della maratona newyorkese in cui la seconda parte viene corsa più velocemente della prima. Secondo arriva l’altro keniano Kamworor, molto coraggioso ma poco intelligente tatticamente, in 2h10’48” con l’etiope Desisa a chiudere il podio in 2h12’10”. Male Lalli, undicesimo in 2h17’12”.
Due curiosità: alla maratona hanno partecipato anche l’olimpionico di Atene 2004, Stefano Baldini, 247° al traguardo in 2h48’09” mentre grande scalpore ha suscitato il giapponese Yuki Kawauchi all’undicesima maratona dell’anno, corse tutte sotto le 2h20’, record del mondo tolto al tassista romano Giorgio Calcaterra. Il giapponese ha chiuso la sua fatica al sesto posto, con un ottimo 2h13’29”.