di Eliana Pensato
Il 14 gennaio 1968 il paese di Poggioreale, in provincia di Trapani, fu gravemente danneggiato da un devastante terremoto che colpì anche tutta la valle del Belice. Si dice che fin quando non ci si ritrovi in una determinata situazione non si può capire realmente cosa si provi… come non si può capire realmente cosa si provi nel ritrovarsi in una vera e propria città fantasma come Poggioreale fin quando non sei lì, tra una maceria e l’altra. Case semi distrutte, pareti crepate o crollate con ancora i loro tetti dipinti, balconi in procinto di crollare, cavi della rete elettrica arrugginiti ancora li appesi tra un’abitazione e l’altra, l’insegna invecchiata dal tempo che segna il negozio del “pane”, un libretto farmaceutico tra le macerie che indica i primi rimedi ad un dolore fisico, la chiesa con il suo campanile per metà crollato e la scuola.. dove ancora sono presenti i bagni e i banchi con le loro sedie come se aspettassero da un momento all’altro il suono della campanella e l’arrivo in classe dei bambini.. e poi ti ritrovi tra un’abitazione e l’altra, abitazioni in cui sono ancora presenti sedie, reti per materassi, abiti ed anche qualche scarpa, scarpe fatte per durare una vita perché si sa, a quei tempi una cosa te la facevi durare e poi passava da sorella in sorella o da fratello in fratello o da padre in figlio o da madre in figlia.. guardi quell’abito, quella scarpa e per un attimo ti immagini chi poteva indossare quella scarpa e com’era la sua vita e com’era la vita in generale a quei tempi, tempi duri ma pieni di senso e di valore. Sembra tutto così surreale, come le persiane che con il vento battono e scricchiolano e soprattutto come il silenzio di una città fantasma faccia così tanto rumore da farti capire quanto basta un attimo di tempo per distruggere una città e portarsi via con se vite con i loro valori, i loro sudori, i loro sacrifici, i loro dolori ma anche le loro piccole gioie.
Forse definire le rovine di Poggioreale una attrazione turistica è un termine un po’ fuori luogo, visto e considerato che si tratta del risultato di un terribile terremoto che ha causato la morte di diverse persone, tuttavia non si può trascurare il fatto che questa località è una delle location più suggestive, affascinanti e ricche di memoria di tutta la Sicilia. E’ una delle mete predilette degli appassionati di fotografia (e non solo), ed è veramente difficile trovare un fotografo o fotoamatore siciliano che almeno una volta nella vita non abbia realizzato un reportage da queste parti.
Foto di Eliana Pensato