Sono quattro le persone arrestate oggi dai carabinieri del Ros nell’ambito dell’operazione ‘Masrah’ nella quale è stata sgominata una cellula del terrorismo islamico internazionale che ha avuto base ad Andria fino al 2010. Altri due, un marocchino e un tunisino, sono sfuggiti all’arresto perché si trovano in Tunisia. Il capo della cellula, l’Imam tunisino della moschea di Andria, Hosni Hachemi Ben Hassen, è stato arrestato in Belgio. Altri due tunisini sono stati arrestati in provincia di Catania, mentre un altro tunisino è stato arrestato a Milano. L’indagine, condotta dalla procura di Bari, ha accertato come dal 2008 gli indagati fossero associati tra loro per compiere atti di terrorismo internazionale in Italia e all’estero. Il gruppo progettava – anche se non avrebbe mai individuato un obiettivo specifico – azioni terroristiche contro governi, forze militari, istituzioni, organizzazioni internazionali riconducibili a Stati ‘infedeli’ e nemici. Le azioni erano caratterizzate da un forte sentimento anti-islamico.
La cellula terroristica islamica che aveva base ad Andria organizzava anche campi di addestramento sull’Etna, per preparare gli adepti ad azioni di terrorismo internazionale in zone di crisi. L’attività del gruppo ruotava attorno al call center andriese gestito fino al 2010 dall’Imam tunisino della locale moschea, Hosni Hachemi Ben Hassen, arrestato oggi in Belgio e ritenuto capo della cellula. Nel call center si cercavano sul web video dimostrativi pubblicati nei forum jiadisti attraverso i quali gli aspiranti ‘martiri’ della guerra santa imparavano a confezionare ordigni esplosivi e a usare armi da fuoco e venivano reclutati nuovi volontari da avviare dai campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq e Cecenia. Il gruppo sosteneva le proprie attività attraverso una raccolta fondi fatta in rete e secondo canali tradizionali.
“La Strada del Futuro”, “Pagine Piegate”, “Le dieci promesse per il Paradiso”, “Conosci il tuo Profeta”: sono i titoli dei quattro poster rintracciati dagli investigatori nell’agosto 2008 all’interno di un plico presso l’ufficio postale di Milano-Bovisa inviato dall’Imam di Andria Hosni Hachemi Ben Hassen (arrestato dalla magistratura barese per terrorismo internazionale) “il quale volutamente – scrive il gip nell’ordinanza – non aveva voluto spedirlo presso la Moschea milanese per timore di controlli da parte degli organi di Polizia”. Si tratta di quattro poster a colori, ognuno di essi raffigurante effigi di varia natura e scritte in lingua araba. Nel primo documento risultano tracciati due distinti percorsi di vita ultraterrena: in uno viene mostrato il tragitto del buon fedele che giungerà inßParadiso; nell’altro, invece, viene rappresentato il mondo occidentale con le immagini di un’autovettura, di dollari americani e di cibo, e viene illustrato il cammino dei “Kuffar” (degli infedeli), che andranno direttamente all’Inferno. Nel secondo documento sono raffigurate immagini tra cui la morte di un uomo rappresentata dall’esplosione di un’autobomba. Nel terzo e nel quarto manifesto sono riportate alcune notizie sul profeta Muhammad e sui suoi Dieci Compagni a cui, per designazione divina, è stato promesso il Paradiso: “trattasi – scrive il gip – di coloro che lo videro, credettero in lui e morirono musulmani”