di Riccardo Gatto
Un punto che sa di salvezza. E pensare che potevano essere tre, che avrebbero seriamente messo un’ipoteca sulla permanenza in Serie A. Il Palermo esce imbattuto dalla sfida contro il Carpi e mantiene i sei punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Il duo Schelotto-Tedesco riconferma il 4-3-3 e gli stessi uomini che la settimana scorsa hanno battuto l’Udinese. L’atteggiamento è giusto, i rosanero sono compatti anche se obiettivamente creano poco con Vazquez e Quaison che non riescono ad impensierire i due esterni del Carpi.
I padroni di casa ci provano ma Sorrentino dà sempre sicurezza al reparto fino al minuto 23, quando arriva il guizzo che spacca la partita: assist di prima di Hiljemark per Gilardino che in area di rigore col tacco destro sposta il pallone sul piede di sinistro e batte Belec. E’ il sesto gol in campionato per il bomber di Biella.
La partita fatica a decollare, i due allenatori giocano quasi a scacchi ribattendo mossa dopo mossa. Poi, il duo Tedesco-Schelotto opta per il cambio modulo: dal 4-3-3 iniziale si passa al 4-4-1-1 con Gilardino che lascia il posto a Cristante e Trajkovski in avanti supportato da Vazquez. Il Carpi non ci sta e pareggia, con Mancosu che batte Sorrentino sugli sviluppi di un calcio di rigore (Goldaniga su Mancosu). Proteste vibranti dei rosa.
Il Palermo si riaccende grazie al Mudo, che prova ad inventare ma non è supportato a dovere dagli attaccanti. E finisce così, con un pareggio che lascia un po’ d’amaro in bocca ma che sa certamente di salvezza
Foto Casimiro Di Fiore per Cartoon Rosanero