Il governo sta per mettere ancora una volta le mani nelle tasche degli italiani.

Le pensioni d’oro e i privilegi dei nostri governanti sono un diritto acquisito intoccabile, le pensioni di reversibilità per le vedove invece un odioso privilegio da intaccare.

Il governo sta per mettere ancora una volta le mani nelle tasche degli italiani. Lo sta facendo alla solita maniera di Renzi: il gioco delle tre carte. Da una parte risparmia sui diritti tagliando le pensioni, dall’altra fa l’elemosina ai poveri. E lo fa introducendo una tassa sulle pensioni di reversibilità che è giustissimo chiamare “tassa sulle vedove“, perché lui sta andando a ricalcolare il reddito ISEE per tagliare le pensioni di reversibilità agli anziani.

In pratica, la pensione di reversibilità, verrà considerata una prestazione assistenziale e non previdenziale. Ossia l’erogazione dell’assegno dipenderà dall’Isee, cioè dal reddito della famiglia. Nonostante gli anni di contributi versati dal defunto, provando a fare un esempio, se il coniuge superstite convive con un figlio che ha un reddito minimo da lavoro, allora perderà il suo assegno di reversibilità.

Ora propongono addirittura di tagliare la pensione di reversibilità che spetta ai famigliari dei lavoratori defunti per fare cassa e finanziare il “piano di lotta alla povertà” del Governo”. In ogni caso il governo assicura che qualsiasi novità e taglio alle prestazioni riguarderà quelle future e non quelle in essere.

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